Con la legge approvata a fine maggio dal Parlamento, è stato prorogata al 31 luglio la continuazione del processo di stabilizzazione dei lavoratori LSU/LPU della Regione Calabria. Stiamo parlando di centinaia di lavoratrici e lavoratori che da anni prestano servizio nei nostri Comuni con professionalità e abnegazione, in settori fondamentali come la cura del verde, le attività culturali, il decoro urbano e la vivibilità delle nostre città. Soprattutto nei piccoli Comuni calabresi, alle prese con una situazione emergenziale per la carenza di personale, questi lavoratori svolgono una funzione vitale senza i quali non si potrebbero erogare servizi fondamentali ai cittadini.
Ci sono in ballo dieci milioni di euro per l’anno 2021. Che cosa ha intenzione di fare la giunta regionale a guida Spirlì? Vogliamo continuare con la logica del precariato a vita o avviare un percorso di stabilizzazione e di adeguata valorizzazione di tante lavoratrici e lavoratori? Ad oggi, dopo tante proroghe concesse, i lavoratori e i Comuni calabresi sono nell’incertezza più totale e vorrebbero avere indicazioni sull’immediato futuro. Siamo vicini alle manifestazioni di protesta che si stanno realizzando anche in queste ore.
Siamo vicini e sosteniamo la battaglia di tanti lavoratori precari della nostra regione e delle loro famiglie: il precariato non può e non deve più essere normalità, basta precariato a vita. Spirlì non aspetti l’ultimo minuto, magari il periodo immediatamente prima delle elezioni, per darsi all’annuncite. Si programmi subito, di concerto con gli enti locali, l’utilizzo di queste risorse per avviare percorsi di stabilizzazione e di valorizzazione delle professionalità di tanti precari calabresi