L'ex ministro dell'interno Matteo Salvini è indagato per diffamazione dopo la denuncia presentata a luglio da Carola Rackete comandante della Sea Watch3. Nelle scorse settimane, in base a quanto si apprende, la Procura di Roma ha proceduto all'iscrizione e ha inviato gli atti a Milano, dove Salvini ha la sua residenza, per competenza territoriale.
Nella denuncia, in cui tra l'altro si chiedeva il sequestro degli account social di Matteo Salvini, erano riportati alcuni post dell'ex ministro e alcuni commenti di utenti contro la Rackete in relazione alle polemiche legate allo sbarco di alcuni migranti avvenuto a giugno a Lampedusa.

Nella querela, il legale della Rackete, l'avvocato Alessandro Gamberini, accusava l'allora ministro di  «molteplici esternazioni attraverso i diversi canali a sua disposizione (dirette tv, Facebook e Twitter) che non sono manifestazioni di un legittimo diritto di critica, ma aggressioni gratuite e diffamatorie alla mia persona con toni minacciosi diretti e indiretti».

"Denunciato da una comunista tedesca, traghettatrice di immigrati, che ha speronato una motovedetta della Finanza: per me è una medaglia! Io non mollo, mai", commenta su facebook l'ex ministro del'Interno Matteo Salvini.

L’indagine è affidata al pm Giancarla Serafini. Non è ancora stato deciso se ascoltare a verbale l’ex ministro, anche se nei fascicoli per diffamazione solitamente non è necessario sentire il querelato in indagini. Serviranno i tempi tecnici per valutare gli atti.