Questa mattina, con un’azione sinergica con l’Arma dei Carabinieri, i tecnici del Consorzio hanno “flangiato” condotta idrica che, dopo accertamento, si era resa protagonista della pratica della cosiddetta “sbavatura del terreno”.

Rammentiamo che in piena crisi idrica la pratica di “bagnare” il terreno per renderlo semplicemente meno ostico al momento della preparazione alla semina, è davvero una delle azioni di spreco d’acqua più intollerabili.

Il Consorzio di Bonifica che è espressione e braccio degli agricoltori e dell’intero comparto primario, sta cercando in tutti i modi di sensibilizzare, prima, e di favorire buone pratiche dell’uso dell’acqua per scongiurare l’impossibilità di completare le colture, sollecitando in ogni modo gli enti preposti alla gestione della risorsa idrica, ad una rivisitazione complessiva e strutturale delle norme vigenti e, soprattutto, riammodernando ed intervenendo sulla rete e le infrastrutture.

Queste azioni che solo se contemporanee, possono affrontare gestione delle emergenze e strutturali interventi programmatici, non possono e non debbono in alcun modo essere minate da pratiche di inconcepibile spreco della risorsa, in una stagione irrigua ancora più complicata di quelle già tragiche che siamo riusciti comunque a completare negli scorsi anni.

Chiudere i rubinetti che sprecano garantisce l’uso razionale di un bene preziosissimo ma tutela, anche, l’autorevolezza di un comparto intero che può continuare a sensibilizzare ed incalzare scelte urgenti ed improcrastinabili.

È per questa ragione che ringraziamo l’immediata e costante disponibilità del Comando Provinciale dei Carabinieri, poi puntualmente concretizzatosi con le varie sezioni territorialmente dislocate, che ci stanno permettendo di attuare un’azione di repressione che speriamo possa ridursi al minimo indispensabile, ma che proseguirà senza alcuna possibile distinzione.