"Oggi è un grande compleanno per tutta la Calabria. Questo non è un giorno come tutti gli altri, sebbene tutto ciò che accade all'interno della programmazione per le celebrazioni del Cinquantenario abbia la stessa valenza e diffusione.

Oggi più degli altri giorni riesco a toccare con mano il fermento che grazie alle celebrazioni del Cinquantenario siamo riusciti a creare non solo per i Bronzi, ma attraverso i Bronzi per tutto ciò che di buono e bello Reggio e la Calabria sanno e possono offrire". Lo ha detto il vicepresidente della Regione Calabria, Giusi Princi, a margine della sua visita a Riace Marina per la ricorrenza celebrata in occasione dell'anniversario del 1972. A fare da corollario è stato un evento simbolico di (ri)appropriazione: l'immagine delle due statue a grandezza naturale è stata frammentata in 50 tessere, una per ogni anno trascorso dal '72 ad oggi, condotte dagli abitanti del posto dalle rive riacesi fino alla parte centrale di Riace Marina, dove sono stati i bambini a ricomporre il mosaico completo delle due figure.

"Bronzi di Riace sta diventando un brand. Era ciò che ci eravamo prefissati - ha aggiunto Princi - col presidente Roberto Occhiuto, con la Giunta regionale ed i vertici del Consiglio regionale e con le istituzioni tutte, nel momento in cui abbiamo ideato e messo in moto questa grande macchina organizzativa che è il Comitato interistituzionale, investendo risorse economiche e umane ingenti. L'anniversario quindi è diventata una sorta di occasione ritrovata. In passato, nel corso di questi 50 anni, si è data poca centralità ai due guerrieri. Noi invece siamo partiti proprio da loro, da questo importante marcatore identitario, per narrare una terra diversa, migliore. E stiamo riuscendo nell'intento di celebrare tutta la Calabria, utilizzando l'importante ricorrenza del Cinquantenario dal ritrovamento". "Così i Bronzi di Riace nel giro di pochi mesi - ha detto ancora il vicepresidente della Regione - sono balzati sulla bocca di tutto il mondo, dagli appassionati di arte e cultura ai semplici curiosi di ogni parte del mondo, dalla stampa nazionale a quella internazionale".

(ANSA).