La Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha eseguito un'ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale
di Vibo Valentia, come richiesto dalla locale Procura della Repubblica, nei
confronti di 3 soggetti indagati per i reati di associazione a delinquere,
violazione di sepolcro, distruzione di cadavere, illecito smaltimento di rifiuti
speciali cimiteriali e peculato, commessi all’interno del cimitero di Tropea.

 

Le indagini


Le indagini, dirette dal Procuratore della Repubblica – Dott. Camillo Falvo e dal
Sostituto Procuratore – Dott.ssa Concettina Iannazzo, eseguite dal Nucleo di
polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia, hanno consentito di porre fine al
programma criminoso realizzato dai tre soggetti arrestati: TRECATE Francesco
di 62 anni, TRECATE Salvatore di 38 anni, figlio di Francesco, già noti alle
Forze dell'ordine per diversi precedenti di polizia e CONTARTESE Roberto di
53 anni, incensurato, tutti di Tropea.
Le investigazioni, avviate d’iniziativa, scaturiscono dallo sviluppo di molteplici,
precisi e convergenti elementi informativi acquisiti da pattuglie in servizio di
pubblica utilità “117” e di controllo economico del territorio, che hanno
determinato l’avvio di un’attenta e costante attività di osservazione nei confronti
dei tre soggetti, che svolgevano la loro attività lavorativa all'interno del cimitero
di Tropea, il primo dei quali percepiva il reddito di cittadinanza mentre il
secondo l’indennità di disoccupazione.
I predetti, senza alcuna autorizzazione ed in totale spregio di qualsiasi
disposizione contenuta nel regolamento di polizia mortuaria comunale, hanno
eseguito numerose estumulazioni illegali, al fine di conseguire, con ogni
probabilità, illeciti profitti, assicurando ai congiunti di persone defunte l’utilizzo di
loculi per la sepoltura, resi improvvisamente disponibili, eliminando, senza
averne titolo, i poveri resti mortali rimasti di altre persone già sepolte da anni,
approfittando della situazione di grave carenza di posti liberi che da molto
tempo esiste presso il Cimitero di Tropea.
Le immagini video realizzate dagli investigatori, catturate grazie all’installazione
di un impianto di videosorveglianza, autorizzato dal Procuratore della
Repubblica di Vibo Valentia, hanno consentito di documentare che i tre soggetti,
in un’area interna e riparata del cimitero, senza il minimo scrupolo, hanno
proceduto, in molte occasioni, ad estrarre i cadaveri di persone decedute da
molti anni, a volte non ancora decomposti, distruggendoli e smaltendo
illecitamente i resti mediante incenerimento sul posto o gettandoli nei contenitori
riservati alla raccolta dei rifiuti urbani.
Durante le operazioni di polizia giudiziaria è stato altresì accertato che
TRECATE Francesco, dipendente comunale e pertanto nella sua veste di
incaricato di pubblico servizio, utilizzava indebitamente un automezzo di
proprietà dell’Amministrazione Comunale di Tropea per fini privati, ovvero per il
trasporto di lapidi presso un laboratorio esterno e di materiale edile impiegato
per la ristrutturazione delle cappelle.
I finanzieri, in sede di esecuzione della misura personale applicata, hanno
altresì eseguito un decreto di perquisizione, emesso dalla stessa A.G., presso
le abitazioni dei tre arrestati ed all’interno del cimitero di Tropea e,
contestualmente, altri militari si sono recati presso gli uffici del Comune di
Tropea per visionare ed acquisire documenti ed altri possibili elementi utili alla
prosecuzione delle indagini.
Le indagini svolte testimoniano l’attenzione e l’efficacia che la Guardia di
Finanza e l’Autorità Giudiziaria pongono in essere nell’azione di contrasto agli
illeciti economico-finanziari, che nella vicenda in esame hanno consentito di
accertare anche la commissione di gravi reati che offendono il comune
sentimento religioso e la pietà dei defunti, approfittando dello stato di bisogno e
dolore di familiari di cari estinti in attesa di sepoltura.