Dalle banane ai mirtilli, dal latte agli hamburger "vegetali", fino all'acqua in bottiglie di plastica monouso, sono tutti alimenti che non possono essere definiti a "emissioni neutre" (carbon neutral), e affermazioni di questo tipo in etichetta andrebbero vietate.

 

E' la posizione di Beuc, l'associazione dei consumatori Ue, che alle etichette che indicano pratiche sostenibili nella produzione di alimenti ha dedicato un rapporto.

 

Nella grandissima maggioranza dei casi, indica l'analisi di Beuc, l'affermazione "emissioni neutre" è fuorviante perché si riferisce a programmi di compensazione della CO2 (per esempio, piantare alberi in un Paese in via di sviluppo) che non danno nessuna garanzia circa il reale impatto sulle emissioni.


 

"È una cortina fumogena che dà l'impressione che le aziende stiano intraprendendo azioni serie e immediate sul loro impatto sul clima, la verità è che stanno ritardando l'azione per molti anni "compensando" invece le loro emissioni di carbonio - afferma la direttrice di Beuc Monique Goyens - piantare alberi che richiederanno decenni per crescere è molto più facile ed economico, ma significativamente meno efficace, che ridurre le emissioni delle attività dannose per il clima". Il Beuc chiede di vietare questo tipo di etichettatura.

 

Il 22 marzo la Commissione europea dovrebbe presentare una proposta contro il "marketing verde" e per ancorare le dichiarazioni di sostenibilità in etichetta a pratiche sostanziali su ambiente e clima.