"Perché serve un cambiamento a 360 gradi" così commentano fonti del governo in merito alla decisione di abrogare - per tutti - dal 1 gennaio 2024, il Reddito di cittadinanza, sostituito da una nuova riforma. E' stata questa la misura più dura approvata ieri - in Consiglio dei Ministri - nel documento programmatico di economia e finanza per l'anno 2023.

Con Lega e Forza Italia che avrebbero optato per una soluzione soft rispetto a quella prospettata da Fratelli d'Italia, proponendo un'uscita più graduale, Fratelli d'Italia ha preferito sbaragliare direttamente un "provvedimento assistenzialista che ha disincentivato il lavoro" asserisce FdI.

Per quanto il taglio netto già agli albori del 2023 avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi, una mediazione proposta dalla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha ammorbidito la proposta - sembrata esageratamente radicale - prevedendo un anno "cuscinetto" in cui inserire i lavoratori occupabili nel mondo del lavoro, che sono circa 650 mila degli attuali percettori del Reddito.

Alla fine il governo ha deciso di ridurre questa finestra a otto mesi e il beneficio si perderà già al primo rifiuto, anche di un impiego per pochi giorni.

Il risparmio atteso è stimato di circa 734 milioni di euro.