Fatture false per 88 milioni e bancarotte fraudolente: 69 indagati tra persone fisiche e società tra Cosenza e Milano
La Guardia di Finanza di Cosenza scopre un sistema di frodi fiscali e distrazioni di fondi per oltre 26 milioni di euro. L’indagine coordinata dalla Procura di Milano nasce da una verifica della Tenenza di Amantea
Un’articolata attività investigativa condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza ha portato alla segnalazione all’Autorità giudiziaria di 43 persone fisiche e 26 persone giuridiche. L’operazione ha permesso di far emergere un imponente sistema di frodi fiscali basato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 88 milioni di euro, omessi versamenti IVA per oltre 3 milioni, e indebite compensazioni d’imposta per circa 2,5 milioni. Sono emersi anche illeciti di bancarotta fraudolenta con la distrazione di oltre 26 milioni di euro dal patrimonio di due società poi dichiarate fallite, in danno dell’Erario dello Stato.
Dalla verifica di Amantea alle indagini coordinate dalla Procura di Milano
L’inchiesta trae origine da una verifica fiscale della Guardia di Finanza di Amantea, avviata nei confronti di un’impresa che aveva trasferito la propria sede dalla provincia di Milano a quella di Cosenza. Gli accertamenti contabili e gestionali hanno messo in luce anomalie significative, poi approfondite nell’ambito di una più ampia attività di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, con il coinvolgimento di aziende operanti nel settore della logistica con sede nelle province di Milano e Monza–Brianza.
Le indagini, supportate da approfondite analisi bancarie, hanno svelato un complesso meccanismo di false fatturazioni create da società “cartiere”, prive di reale struttura operativa, che consentivano ad altre imprese di abbattere fraudolentemente la base imponibile. I risparmi fiscali illeciti venivano poi trasferiti sui conti correnti delle società fittizie e successivamente prelevati in contanti, con il supporto di professionisti compiacenti che gestivano una contabilità parallela.
Recuperi fiscali e impegno nel contrasto all’evasione
Previo nulla osta della magistratura, le Fiamme Gialle cosentine hanno esteso i controlli ai reali amministratori delle società coinvolte, procedendo alla tassazione dei proventi illeciti e all’avvio delle procedure di recupero per una base imponibile di circa 6 milioni di euro ai fini delle imposte dirette e di oltre 10,6 milioni ai fini IVA.
L’operazione rappresenta un ulteriore segnale dell’impegno costante della Guardia di Finanza nel contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, fenomeni che alterano la concorrenza, minano la fiducia tra cittadini e Stato e penalizzano le fasce sociali più deboli, sottraendo risorse destinate allo sviluppo del Paese.
Nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone coinvolte sarà accertata solo in presenza di sentenza definitiva di condanna.