Le grandi montagne della Calabria: tra vette leggendarie e paesaggi sorprendenti
Dal Pollino all’Aspromonte, passando per la Sila e le Serre: il cuore montano della Calabria raccontato in tappe emblematiche
Il Parco Nazionale del Pollino ospita la vetta più elevata della Calabria, la Serra Dolcedorme, che raggiunge i 2 267 metri sul livello del mare e segna il confine con la Basilicata. Qui si trova anche il Monte Pollino (2 248 m): alture che dominano l’Appennino meridionale e custodiscono il pino loricato, simbolo vivente di un ambiente autentico e selvaggio. Il Pollino rappresenta un mondo a sé, dove natura, escursione e tradizione si fondono in un territorio di grande bellezza e rilievo ambientale.
L’altopiano della Sila: la montagna dell’anima calabrese
Al centro della Calabria si eleva l’altopiano della Sila, suddiviso in Sila Grande, Sila Greca e Sila Piccola. In questa vasta area boschiva, ricca di abeti, laghi e suggestivi paesaggi montani, si trova il Monte Botte Donato (1 928 m). Questa montagna incarna il volto “dolce” della montagna calabrese: perfetta per chi cerca silenzio, relax, passeggiate tra i boschi o anche sport invernali. La Sila, con la sua estensione e le infrastrutture già presenti, rappresenta una delle voci più importanti della montagna regionale.
L’Aspromonte e il sud montano della Calabria
All’estremo sud della regione, in provincia di Reggio Calabria, emergono le alture dell’Aspromonte, dove sorge il Montalto, cima più elevata del massiccio (1 955 m). Questo territorio si affaccia sullo Stretto, alterna vette selvagge a paesini sperduti, foreste di faggio e castagno e panorami che lasciano senza fiato. L’Aspromonte non è solo montagna: è natura aspra e carica di mitologia, è la Calabria finale che guarda al mare e raccoglie le energie della punta dello “stivale”.
Serre Calabresi e altri rilievi da scoprire
Tra la Sila e l’Aspromonte si estende la catena delle Serre Calabresi, meno alte ma ricche di boschi, sorgenti e gole spettacolari. Qui Monte Pecoraro, con i suoi 1423 metri, rappresenta la quota più rilevante. L’insieme di queste montagne minori, spesso sottovalutate, è parte integrante dell’identità montana calabrese e offre ambienti ideali per escursioni, natura e scoperta lontano dai flussi principali.
Un’eredità montana, tra turismo e tutela
Le montagne calabresi rappresentano molto più che altitudini e panorami: sono un patrimonio ambientale, culturale e turistico. Il loro sviluppo, però, richiede equilibrio: infrastrutture adeguate, servizi, rispetto della natura. Le sfide sono molte — dal contrasto allo spopolamento al turismo sostenibile — ma il potenziale è grande. Chi sceglie queste vette scopre una Calabria diversa, autentica, fatta di boschi e vette, ma anche di storie di comunità radicate.
In definitiva, tra l’imponenza del Pollino, la quiete della Sila, la forza dell’Aspromonte e la sorpresa delle Serre, la montagna calabrese aspetta di essere vissuta, raccontata e protetta, per offrire a chi la visita non solo paesaggi ma emozioni vere.