Melissa, tra storia millenaria, vini d’eccellenza e lotte contadine
Il borgo arroccato tra Sila e Ionio è un gioiello medievale che unisce patrimonio, tradizioni rurali e rinascita culturale

Percorrendo Melissa ci si immerge in oltre un millennio di storia: dal borgo medievale e grotte contadine fino alla frazione marina con Torre Aragonese e spiagge da sogno. Il tutto accompagnato da esperienze enogastronomiche con vini e oli d’eccellenza, al ritmo di una cultura rurale resistente e viva.
Origini antiche e significato ancestrale
Melissa, il cui toponimo deriva dal greco μέλισσα (ape), è citata già nei versi di Ovidio ed è documentata a partire dal XII secolo. Il borgo si sviluppò come presidio strategico con cinta muraria e castello, mantenendo un carattere prevalentemente agricolo anche sotto le dominazioni feudali dei De Micheli, Campitelli e, infine, Pignatelli. Lo spirito di resilienza dei melissesi si intreccia con leggende locali, tra cui quella della maga Melissa e della Sibilla Cumana.
Architettura medievale e percorsi immersi
Il centro storico di Melissa è un dedalo di vicoli e grotte medievali scavate nella roccia, suggestive e ancora accessibili a piedi. Da non perdere la Chiesa di Santa Maria dell’Udienza, meta tradizionale di pellegrinaggio, la Chiesa di San Francesco di Paola e quella di San Giacomo Apostolo. La Torre Aragonese, arroccata sulla frazione costiera di Torre Melissa, offre un panorama mozzafiato sul mare e sui vigneti circostanti.
Torre Melissa: storia, mare e riconoscimenti
La frazione marinara si distingue per la sua spiaggia insignita della Bandiera Blu dal 2012 e della Bandiera Verde dal 2016, indice di pulizia, sicurezza e servizi per le famiglie. Punto saliente è la Torre Aragonese (XII secolo), parte di un antico sistema difensivo, oggi sede di un piccolo museo e ristorante locale. Tra le strutture sacre meritano un approfondimento la Chiesa del Monte Carmelo, edificata tra la metà del XIX secolo e la Seconda Guerra Mondiale, sopravvissuta a un bombardamento della Raf.
Terra di vino e agricoltura rinomata
Il territorio di Melissa si inserisce nell’area della Doc Cirò e comprende la rinomata Doc Melissa (rosso e bianco). La viticoltura affonda le sue radici nel periodo greco (VII–VI secolo a.C.) e oggi copre oltre 370 ettari. Completano il paesaggio agroalimentare uliveti (260 ettari), frutteti, produzione di olio extravergine (Marchesato di Crotone) e formaggi locali come pecorino crotonese, caciocavallo e nduja.
Il sangue dei braccianti: l’eccidio di Fragalà
La memoria di Melissa è segnata da un tragico episodio: il 29 ottobre 1949, nella contrada di Fragalà, braccianti in rivolta contro il latifondo furono repentinamente fermati dalla polizia con cariche che causarono tre morti e numerosi feriti. Il monumento ai Caduti, realizzato da Ernesto Treccani nel 1979, rappresenta un simbolo di lotta contadina e resistenza popolare.
Rilancio culturale e turismo autentico
Negli ultimi anni, Melissa ha avviato un progetto di rigenerazione attraverso laboratori partecipativi, rigenerazione di edifici storici e formazione comunitaria per trasformarsi in un polo turistico culturale. La comunità locale promuove prodotti tipici, eventi e itinerari a piedi tra il borgo, boschi e mare, valorizzando l’identità collettiva.