Bruni (Pd): «Sanità calabrese al collasso, basta illusioni. È tempo di cambiare»
Per Bruni, la sanità è la chiave per la rinascita della regione

«Grazie alla Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo per questo lavoro. Ascoltando i temi che sono stati posti oggi, mi sembra di tornare indietro a quattro anni fa, quando da candidata presidente della Regione affrontavo gli stessi argomenti. Con la differenza che oggi la situazione è addirittura peggiorata». Con queste parole la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni è intervenuta all’incontro promosso dalla Cgil Area Vasta, durante il quale i candidati al Consiglio regionale dell’area centrale hanno ricevuto dal sindacato un documento con proposte e priorità per il futuro della Calabria.
«Sanità, promesse mancate e disuguaglianze»
Bruni ha rivolto un attacco diretto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, accusandolo di aver «costruito un racconto illusorio» sulla sanità calabrese:
«Ha fatto credere ai calabresi di aver risolto i problemi, ma la luna che ci ha mostrato non è mai stata neppure all’orizzonte. Le liste d’attesa sono sempre più lunghe, le visite domiciliari non esistono, i medici e gli infermieri di comunità non si vedono e le case e gli ospedali di comunità restano promesse mancate».
Secondo la consigliera dem, il Pnrr rappresentava un’occasione storica, con la possibilità di realizzare 63 case di comunità e 20 ospedali di comunità, ma «il risultato è zero».
«Le Pot – ha aggiunto – annunciate come innovazione, sono spesso solo stanze con un computer, senza personale formato. Non un passo avanti sulla medicina territoriale, non un investimento serio sulle risorse umane. Intanto si scelgono stipendi da 240-260mila euro per i direttori generali, mentre i medici del 118 guadagnano meno di una collaboratrice domestica».
Ambiente e salute nei siti inquinati
Bruni ha poi affrontato il tema delle politiche ambientali e sanitarie nei territori contaminati, con un focus sul Sin di Crotone:
«Abbiamo ottenuto la nomina del commissario, ma serve un monitoraggio sanitario costante e diffuso. Le malattie da inquinamento non sono solo i tumori, ma anche insufficienze renali ed epatiche, patologie che possono essere diagnosticate e trattate precocemente. In queste aree serve un supplemento importante di sanità, ma non mi sembra che Crotone abbia ricevuto l’attenzione che merita».
«Ripartire dalla sanità pubblica»
Per Bruni, la sanità è la chiave per la rinascita della regione: «Vale il 70% del bilancio regionale. Se riparte la sanità, riparte tutto: economia, lavoro, aree interne, comunità. È il tema dei temi, e non possiamo più accettare omissioni e bugie».
L’appello finale è rivolto direttamente ai cittadini:
«Ai calabresi dico: se siete soddisfatti, votate Occhiuto. Ma se non avete trovato risposte, è tempo di cambiare. Dobbiamo riappropriarci della responsabilità collettiva, perché i diritti non possono dipendere dai favori. Serve una sanità pubblica che torni a essere garanzia per tutti, non privilegio per pochi».