San Giovanni in Fiore è tornato sotto i riflettori per un caso che ha scosso profondamente la comunità: la tragica morte di Serafino Congi, che ha riacceso il dibattito sull’efficienza del sistema sanitario locale. In risposta a questo drammatico evento, il sindaco Rosaria Succurro ha lanciato un messaggio chiaro e deciso attraverso un videomessaggio pubblicato su Facebook: è tempo di agire.

Il videomessaggio del sindaco: un appello all’unità

“Ho rispettato il momento del silenzio, ma ora è tempo di agire”, ha dichiarato Rosaria Succurro, dando voce all’urgenza di affrontare la questione sanitaria. Nel suo discorso, il sindaco ha sottolineato di aver già incontrato Antonello Graziano, direttore generale dell’Asp di Cosenza, per richiedere un tavolo urgente sulla sanità a San Giovanni in Fiore. L’incontro, ha spiegato la Succurro, includerà anche i capigruppo del Consiglio Comunale, per garantire che questa battaglia venga combattuta senza divergenze politiche.

Le prime risposte ottenute, ma non basta

“Sì, abbiamo già ottenuto delle risposte da parte dell’Asp: l’incremento del personale e altri servizi”, ha aggiunto il sindaco. Tuttavia, queste misure si sono dimostrate insufficienti a fronte delle necessità del territorio. San Giovanni in Fiore, infatti, è un comune montano con esigenze particolari: l’isolamento geografico e la difficoltà di accesso a strutture sanitarie adeguate rendono indispensabile un intervento più incisivo. Nel suo appello, Rosaria Succurro ha ribadito l’importanza della coesione politica: “Su questa battaglia dobbiamo essere compatti, lo dobbiamo alla nostra comunità sangiovannese”. Questa dichiarazione riflette la volontà di mettere da parte le divisioni partitiche per affrontare una questione che riguarda il diritto fondamentale alla salute.

Una problematica radicata

Il caso di Serafino Congi non è un episodio isolato, ma rappresenta l’ennesimo segnale di un sistema sanitario che fatica a garantire cure tempestive e adeguate. La carenza di personale medico, l’insufficienza di mezzi e la mancanza di infrastrutture adeguate sono problemi che affliggono da anni non solo San Giovanni in Fiore, ma l’intera regione Calabria. La comunità di San Giovanni in Fiore chiede risposte concrete: un potenziamento reale dell’ospedale locale, un aumento del personale sanitario, l’implementazione di servizi specialistici e una maggiore efficienza nei trasporti di emergenza. La conformazione geografica del territorio rende necessario un approccio sanitario che tenga conto delle difficoltà logistiche, assicurando la presenza di strutture operative e di pronto intervento.

La battaglia per il diritto alla salute

Rosaria Succurro ha mostrato determinazione nel voler affrontare queste problematiche. La sua iniziativa, però, rappresenta solo il primo passo di una battaglia che richiederà l’impegno non solo delle istituzioni locali, ma anche del governo regionale e nazionale. La sanità è un diritto inalienabile, e il caso di San Giovanni in Fiore evidenzia come, in alcuni territori, questo diritto sia ancora lontano dall’essere garantito. “Lo dobbiamo alla nostra comunità”, ha concluso il sindaco. Questa dichiarazione non è solo un invito all’azione, ma anche un messaggio di speranza: la speranza che, attraverso l’unità e l’impegno collettivo, si possa finalmente assicurare a San Giovanni in Fiore un sistema sanitario degno di questo nome. Il percorso sarà lungo e complesso, ma la volontà di cambiare le cose è chiara. Ora resta solo da vedere se alle parole seguiranno i fatti.