Falchi contro piccioni negli ospedali calabresi: ecco la vera “sanità che vola alto”
Altro che “grandi opere” e ospedali digitali! In Calabria, la rivoluzione parte… dal cielo

Con la determina dirigenziale n. 3883 del 5 agosto 2025, l’Uoc Gestione Tecnico Patrimoniale ha ufficialmente aggiudicato il servizio di allontanamento volatili per mezzo di falchi alle strutture sanitarie Pet e Ca di Sellia Marina, nonché agli ospedali di Lamezia Terme e Soverato.
E non è uno scherzo: si tratta di una gara regolarmente pubblicata sul portale Acquisti in Rete, con Cig B7D1F70F50 e tutto il corredo normativo del caso. La ditta Falconeria Dm di Massari Donato, che a quanto pare ha tra i collaboratori anche aquile (forse reali), si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 10%, per un totale di 33.750 euro. Una vera e propria “trattativa diretta con i predatori”.
Analisi tecnica (ma senza volare troppo basso)
Oggetto del servizio: caccia controllata ai volatili molesti (leggasi: piccioni, gabbiani, colombacci e forse qualche passerotto un po’ troppo invadente), tramite falchi addestrati. Importo originario: 37.500,00 €; Importo aggiudicato: 33.750,00 €. Mezzo: portale Mepa, secondo art. 50 del D.Lgs. 36/2023. Motivo della spesa: presidiare le strutture ospedaliere, impedendo che volatili infestino tetti, impianti e (in certi casi) anche i reparti.
Tutto è regolarmente documentato e controfirmato digitalmente, come previsto dalla legge, con l'approvazione del Responsabile del Procedimento Benito Rocco Scalone e del Direttore Tecnico Patrimoniale Benvenuto Maurizio.
Dalla peste dei piccioni alle battaglie epiche: la sanità combatte… col falco!
Certo, gli appalti pubblici hanno visto (e visto bene) di tutto. Ma l’aggiudicazione di un servizio di disinfestazione per mezzo di rapaci addestrati, nel 2025, in Calabria, ha quel non so che di epico, medievale e un po’ cinematografico. Se nel 1347 i ratti diffondevano la peste, oggi pare che i piccioni minaccino la sanificazione dei presìdi ospedalieri. E allora che fare? Richiamare in servizio i predatori del cielo. Una scena che sembra uscita da un incrocio tra “Il Trono di Spade” e “Harry Potter”, dove però il Ministero della Salute ha i conti in ordine e il falconiere invia la Pec.
Una sanità che vola… dove non può curare
Mentre i falchi scacciano i volatili, però, i pazienti continuano a segnalare lunghe attese nei pronto soccorso, carenza di medici e reparti sprovvisti di personale. In questo contesto, vedere destinare decine di migliaia di euro all’allontanamento di piccioni non è propriamente rassicurante.
Certo, nessuno vuole minimizzare l'importanza della salubrità ambientale: le deiezioni dei volatili possono danneggiare strutture e rappresentare un rischio sanitario. Ma forse qualche cittadino si starà chiedendo: “Meglio un falco sui tetti o un medico in corsia?”; “Più importante la disinfestazione o la disponibilità di Tac e anestesisti?”.
Domande legittime, che non mettono in discussione la correttezza dell’atto, ma sollevano interrogativi su priorità, tempistiche e gestione delle risorse pubbliche.
In sintesi, nessuno contesta l’importanza della lotta ai piccioni, né tantomeno la regolarità dell’aggiudicazione. La gara è legittima, l’aggiudicatario abilitato, l’offerta congrua. Ma mentre la sanità calabrese lotta con carenze strutturali e scarsità di medici, il fatto che i veri “rinforzi” arrivino… a volo d’uccello lascia un certo amaro in bocca. A questo punto, non resta che sperare che i falchi sappiano fare bene il loro lavoro. E che, nel frattempo, qualcuno si occupi anche degli umani.