Sabato 7 settembre 2019 , sarà inaugurata la mostra “ San Francesco nelle opere di  Luigi Greco”, presso il santuario di San Francesco di Paola , a Spezzano della Sila , in provincia di Cosenza. La mostra sarà presentata dalla dottoressa  Antonella Salatino, nel  salone Tarquinio Arcuri  che farà da cornice alle opere sul grande Santo Calabrese. I ringraziamenti doverosi vanno al parroco Don Emilio Salatino che ha voluto che l’evento si svolgesse nel convento di  Spezzano dedicato a San Francesco. La mostra su San Francesco è un percorso artistico sulla figura del grande Santo. È una sintesi attraverso opere e tecniche diversificate che spaziano dall’acquerello all’olio , dal pastello all’inchiostro .Sono tutte opere uniche ispirate ad una personale ritrattistica che invita a meditare sulla grandezza del Santo di Paola. Luigi Greco, pittore e scultore di Celico, illustra la vicenda umana di San Francesco di Paola , cominciata nel 1416  e terminata nel convento di Tours , in Francia, il 2 aprile 1507. In un’epoca di aspre contese religiose e di contrasti politici, Francesco di Paola ridonava agli animi degli umili e dei potenti della terra , la pace e la fiducia ,perché aveva in sé i doni della fede e della carità. Sentendo profonda e ineludibile l’esigenza di creare, Luigi Greco sceglie il taumaturgo paolano come soggetto delle sue opere , dipinte con varie tecniche , con preferenza per l’olio e l’acquerello , allontanandosi  dalla visione di Jean Bourdichon, pittore di corte, che ritrasse il vero volto del fondatore dell’ Ordine dei Minimi osservando la maschera di gesso. Luigi Greco si ispira soprattutto alla tradizione iconografica calabrese , in particolar modo alle statue settecentesche di Spezzano, Celico e Cosenza per sottrarre la raffigurazione di Francesco di Paola da cadenze astratte o metastoriche e mettersi nella condizione di spirito diversa da quella ufficiale , anche quando annota i prodigi della fonte che sgorga ad un gesto del Santo , dell’agnello che esce dalla fornace ardente, dei pesci che tornano in vita , del sasso che viene fermato mentre precipita rovinosamente , del passaggio sul mantello dello Stretto di Messina. Nei quadri , si colgono episodi e immagini iconografiche avulsi da visione teologica erudita e resi intellegibili al culto popolare , per favorire lo slancio religioso e i frutti spirituali tra la gente. Non dunque la fedele rappresentazione d’un modello originale  ma la stesura di una biografia , riportata alla sua dimensione umana , in un susseguirsi di eventi universalmente accessibili e di autentico tono familiare. È una nuova stagione iconografica,quella inaugurata   da Luigi Greco rivolta  all’evocazione di sentimenti semplici .  La mostra sarà aperta anche nei giorni dopo l’apertura per permettere a tutti coloro che vorranno visionarla di vedere le opere di Luigi Greco intrise di grande umanità sul grande Santo paolano.