Addio a Cataldo Perri: "medico per mangiare, musicista per vivere"
Scompare a Cariati il virtuoso della chitarra battente, cantore della Calabria e medico di comunità
Addio a Cataldo Perri. Nato a Cariati (Cs) amava definirsi: "Medico per mangiare, musicista per vivere". La sua quarantennale attività come medico di famiglia nella sua città si è intrecciata indissolubilmente con la sua carriera artistica, facendone una figura di spicco nella cultura calabrese e italiana. Perri è stato un punto di riferimento, unendo la cura per la salute dei suoi concittadini con la forza espressiva della sua musica e della sua scrittura.
Il virtuoso della chitarra battente
Cataldo Perri è considerato uno dei più grandi esecutori di chitarra battente, nobile strumento della tradizione popolare calabrese. Ha sviluppato una tecnica personalissima, che integra il movimento ritmico tradizionale delle dita con l'uso percussivo del pollice sulla cassa dello strumento, accentuandone il carattere ritmico e armonico. La sua arte ha saputo elevare il folk d'autore, narrando la sua terra con uno sguardo critico ma pieno d'amore, rifuggendo la retorica e traendo ispirazione dalla sua bellezza e dalle sue "rovine".
Dalla Tarantella ai "Bastimenti": opere e impegni
La sua produzione artistica è ricca e variegata. L'album “Rotte saracene” (1992) è spesso stato utilizzato come commento sonoro in trasmissioni Rai come Sereno Variabile e Linea Blu. La sua "Tarantella di Cariati" divenne un celebre refrain per uno spot televisivo. Di grande impatto fu lo spettacolo e il disco “Bastimenti” (2009), ispirato alla storia del nonno emigrato in Argentina, un'epopea in musica sull'emigrazione italiana che ha toccato teatri in Italia, Argentina, Germania e persino il Parlamento Europeo.
Tra le sue opere spiccano anche le collaborazioni con lo scrittore Carmine Abate (nell'album Calarbresh) e la sua attività come scrittore, con libri come "Ohi Dottò" e "Malura".
La lotta contro la malattia e l'inno alla vita
Negli anni, Cataldo Perri ha combattuto una lunga e difficile battaglia contro una malattia oncologica, un'esperienza che ha trasformato in testimonianza e messaggio di speranza, soprattutto con il suo ultimo libro “Condoglianze vivissime: viaggio fra una Tac, una Pet e una tarantella”. In questo lavoro, il medico divenuto paziente ha saputo raccontare con ironia e umanità la sofferenza, portando conforto ai "fratelli" incontrati nel day hospital oncologico. Brani come "Day Hospital Hotel" sono diventati un inno a "non sprecare la nostra vita, il nostro tempo prezioso e irripetibile", curandosi con la musica e la scrittura, anche di fronte al dolore.