La Dop Economy italiana ha raggiunto un valore complessivo di quasi 21 miliardi di euro, con una crescita del 25% rispetto al 2020. Un sistema imponente che coinvolge 328 Consorzi di tutela e oltre 184mila operatori, generando un’occupazione in aumento dell’1,6%. Per la prima volta, l’export dei prodotti a denominazione e specialità protetta supera i 12 miliardi di euro, con un doppio record nei settori alimentare e vitivinicolo.
In questo contesto, la Calabria riveste un ruolo strategico: la sua rete di produttori, filiere e consorzi rappresenta un presidio di autenticità e qualità che contribuisce a rafforzare l’immagine del Made in Italy nel mondo. La ricchezza delle sue produzioni certificate, unita alla capacità di innovare senza perdere il legame con le tradizioni, fa della regione un punto di riferimento nel panorama agroalimentare nazionale, con potenzialità ancora enormi in termini di export, occupazione e sviluppo territoriale sostenibile.
La nostra regione, infatti, si distingue con un incremento dell’+8,2%, superiore alla media nazionale, confermandosi tra le più dinamiche nel settore. Il comparto delle produzioni certificate – che comprende Dop, Igp e Igt – rappresenta per il Sud Italia (isole comprese) un valore complessivo di 3,16 miliardi di euro.

Nel quadro nazionale, che vede 14 regioni su 20 in crescita, la Calabria si colloca al 18mo posto per valore economico complessivo generato dalle certificazioni di qualità.

 

Una regione con un patrimonio di produzioni di qualità riconosciuto in Europa


La Calabria è oggi tra le regioni europee con il maggior numero di produzioni certificate Dop, Igp e Igt, a testimonianza di una biodiversità agricola straordinaria e di una tradizione enogastronomica di altissimo livello. Tra le eccellenze più rappresentative figurano l’Olio Bruzio Dop, l’Olio Lametia Dop, i Salumi di Calabria Dop, il Caciocavallo Silano Dop, il Pecorino Crotonese Dop, la Liquirizia di Calabria Dop, la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp e i Fichi di Cosenza Dop, simbolo della tradizione dolciaria e agricola del territorio.

Nonostante la varietà e la qualità delle produzioni, il peso economico della Dop economy calabrese resta contenuto: nel 2024 il valore complessivo si attesta attorno ai 47 milioni di euro, con 2.931 operatori coinvolti tra settore alimentare e vitivinicolo.
La provincia di Cosenza guida la classifica con circa 21 milioni di euro, pari al 44% del totale regionale, seguita da Crotone con 13 milioni (28%), Vibo Valentia con 6,2 milioni (13%) e Catanzaro con 4,2 milioni (9%).

 

Il ruolo strategico delle associazioni, dei consorzi e delle istituzioni


Il sistema agricolo calabrese è sostenuto da un insieme di attori che ne garantiscono la vitalità e la crescita: associazioni di categoria, consorzi di tutela, enti di ricerca ed istituzioni. Queste strutture svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere la qualità, tutelare le filiere e accompagnare le imprese verso i mercati nazionali e internazionali.
Grazie alla sinergia tra pubblico e privato, la Calabria ha sviluppato un modello agricolo sempre più orientato all’innovazione, alla sostenibilità e all’export.


L’agricoltura, in Calabria, non è solo un settore produttivo ma una componente essenziale dell’identità regionale e un motore economico in continua espansione. Investire nella valorizzazione delle produzioni certificate, nel rafforzamento delle filiere e nella promozione integrata del territorio significa puntare su un comparto che unisce tradizione e modernità, radici e futuro.
Il rilancio dell’agroalimentare di qualità può e deve rappresentare il volano principale dello sviluppo calabrese, capace di generare valore in Italia e all’estero e di restituire centralità a un territorio che della sua terra ha fatto una risorsa unica e inimitabile.