Ponte sullo Stretto, Ciucci: “Non serve una nuova gara. Rispettiamo tutte le normative”
Il numero uno di Stretto di Messina ha inoltre ribadito la valenza strategica dell’opera
Non sarà necessaria una nuova gara per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. A chiarirlo è Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, in un’intervista al Corriere della Sera, intervenendo sul tema dell’aumento dei costi e sui rilievi sollevati dalla Corte dei Conti.
La Corte dei conti
Secondo Ciucci, la normativa europea è chiara: «Nella direttiva si fa riferimento al possibile aumento dei costi, ma questo riguarda solo le varianti ai lavori. È invece esplicitamente escluso che l’indicizzazione del prezzo rientri tra le cause del superamento del 50% che obbligherebbe a rifare la gara».
L’amministratore delegato ha ricordato che l’indicizzazione dei prezzi è già prevista nel contratto con l’impresa vincitrice della gara, con un prezzo di partenza aggiornato nel tempo fino all’approvazione del progetto da parte del Cipess. «Ai fini del calcolo – aggiunge – le varianti non si sommano tra loro: se nel corso dello stesso contratto se ne realizzano due, ogni volta si confronta il valore indicizzato del contratto con l’entità della singola variante».
Sul fronte dei rilievi della Corte dei Conti, Ciucci ha parlato di una fase di normale interlocuzione: «Siamo nell’ambito delle problematiche che bisogna superare in un’opera di questa complessità. Ma andiamo avanti. Aspettiamo le motivazioni per rispetto istituzionale, ma siamo convinti di aver rispettato tutte le normative italiane ed europee».
Il numero uno di Stretto di Messina ha inoltre ribadito la valenza strategica dell’opera: «C’è una forte convinzione che questo progetto sia importante per il Paese».
In un’altra intervista a La Stampa, Ciucci si è detto sorpreso dalla decisione della Corte dei Conti di non registrare la delibera Cipess. «Dopo la trasmissione della delibera abbiamo risposto a tutte le richieste di approfondimento, coordinandoci con Infrastrutture, Ambiente e Presidenza del Consiglio. Pensavamo che ci fossero tutti gli elementi per la registrazione», ha spiegato.
Ora la società attende di conoscere le motivazioni della decisione della Corte: «Abbiamo ricevuto solo il dispositivo, non le motivazioni. Sono previsti 30 giorni, ma ci auguriamo che serva meno tempo».