Filandari, cittadini in rivolta per l’aumento della Tari
Denunciato un rincaro del 100 per cento rispetto al 2023. Artusa (Lega): «Decisione inspiegabile e consiglieri poco trasparenti verso la popolazione»
A Filandari cresce il malcontento per il forte aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, che secondo numerose segnalazioni avrebbe subito un incremento del 100% rispetto al 2023. A denunciare il caso è Francesco Artusa, esponente della Lega Salvini Premier, che parla di un rincaro “spropositato e inspiegabile”. I cittadini, sottolinea Artusa, si sono visti recapitare bollette raddoppiate senza preavviso, mentre dai banchi del Consiglio comunale regna l’incertezza. “Tutti i consiglieri interrogati – afferma – dichiarano di non sapere nulla, ma dagli atti pubblicati sull’albo pretorio emerge che l’aumento è stato approvato all’unanimità”.
Delibere modificate e responsabilità politiche
Secondo quanto denunciato, la delibera che confermava le tariffe del 2023 sarebbe stata successivamente modificata, introducendo gli aumenti. Una scelta che, per Artusa, mette in luce “scarsa attenzione e incompetenza” da parte degli amministratori locali. “Invece di giustificarsi con vecchi commissariamenti o responsabilità passate – sostiene – sarebbe stato più utile avviare campagne di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata e riattivare la piazzola ecologica, ferma ormai da anni”.
Appello alla chiarezza e alla tutela dei cittadini
La protesta arriva in un momento delicato, alle porte delle festività natalizie, quando il peso economico delle famiglie si fa più gravoso. “Alla fine – conclude Artusa – a pagare è sempre il cittadino, vittima di uno scaricabarile politico che nasconde disorganizzazione e poca trasparenza. Tutto è verificabile sull’albo pretorio del Comune, dove si possono leggere chiaramente gli atti che hanno portato a questo aumento”.