Il governo punta con decisione sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, considerato un’infrastruttura di valore strategico per il futuro di Sicilia e Calabria. A ribadirlo è stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto a Messina nel corso di un convegno sul crimine transnazionale. “Il governo ha voluto fortemente la ripresa della cantierizzazione del ponte – ha dichiarato Piantedosi –. Ricordo che l’Italia era stata condannata a pagare la penale, una vicenda ricca di paradossi. La nostra visione è che si tratta di un’opera di grande valore strategico e potrà determinare un volano per lo sviluppo di Sicilia e Calabria”.

Il nodo della sicurezza

Nel suo intervento, il titolare del Viminale ha sottolineato anche la necessità di vigilare con la massima attenzione su possibili infiltrazioni mafiose nei lavori di realizzazione. “Non ci sfugge il rischio – ha aggiunto –. Sarà una grande occasione per dimostrare che l’Italia è in grado di portare a termine un’opera di questa portata senza cedere al pericolo che interessi criminali possano intaccarla o inquinarla”. Piantedosi ha ricordato come la storia delle grandi opere nel Mezzogiorno sia stata spesso segnata dal tentativo delle organizzazioni mafiose di inserirsi nei cantieri e negli appalti. Proprio per questo, ha evidenziato, l’obiettivo del governo è quello di garantire un modello di controllo e prevenzione capace di intercettare ogni tentativo di intromissione.

Un banco di prova per lo Stato

“Stiamo cercando di valorizzare un’esperienza – ha concluso Piantedosi – e sono molto ottimista sulla capacità del nostro sistema di respingere qualsiasi forma di infiltrazione. Il Ponte sullo Stretto non deve rappresentare soltanto una sfida ingegneristica e infrastrutturale, ma anche un banco di prova per dimostrare che lo Stato è più forte dei condizionamenti criminali”. Il Ponte, inserito dal governo tra le priorità infrastrutturali, continua così a essere al centro del dibattito politico e sociale. Un progetto che divide l’opinione pubblica, ma che per l’esecutivo rappresenta una chiave di sviluppo per il Sud, con la promessa di collegare in maniera stabile e diretta due regioni strategiche come Sicilia e Calabria, garantendo nel contempo la massima trasparenza nella gestione dei lavori.