Sono stati individuati e denunciati gli autori della rissa avvenuta nelle prime ore del 28 dicembre scorso nei pressi del McDonald’s di viale Affaccio. L’operazione è il risultato di un’articolata attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.

Intorno alle ore 3.00 del 28 dicembre, alle Forze dell’Ordine era giunta una segnalazione relativa a una rissa in corso tra più giovani nel parcheggio antistante l’esercizio commerciale. Gli equipaggi della Squadra Volante, giunti immediatamente sul posto, non avevano tuttavia riscontrato la presenza di alcuna lite in atto.

Nonostante ciò, gli investigatori della Squadra Mobile hanno avviato approfondimenti per verificare la fondatezza della segnalazione. Sono stati ascoltati alcuni testimoni e analizzate con attenzione le immagini delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti nella zona. Dall’esame dei filmati è emerso che, effettivamente, intorno alle 3.00 del 28 dicembre, due gruppi di ragazzi, residenti in due diverse frazioni del comune di Zambrone (VV), si erano affrontati per futili motivi, colpendosi reciprocamente con calci e pugni, per poi allontanarsi prima dell’arrivo delle Forze dell’Ordine.

Le successive e tempestive attività investigative hanno permesso di identificare la maggior parte dei partecipanti alla rissa: in totale sette soggetti, tra cui due minorenni. Per tutti è scattata la denuncia in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di rissa, con la ricostruzione delle singole condotte.

Nei confronti dei soggetti maggiorenni, a seguito dell’istruttoria curata dalla Divisione Anticrimine, il Questore di Vibo Valentia ha emesso il provvedimento di Foglio di Via Obbligatorio, con divieto di ritorno nel comune di Vibo Valentia per la durata di tre anni. Per i due minorenni, invece, è stato avviato il procedimento finalizzato all’emissione del DACUR.

La Questura precisa che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano responsabilità definitive a carico delle persone indagate e che le informazioni diffuse sul procedimento penale in corso sono fornite nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, fino a eventuale sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.