Carcere
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Michelangelo Tripodi e Francesco Candiloro, entrambi originari della Calabria, sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Biagio Bruzzese. La decisione definitiva è arrivata con la sentenza della Corte di Cassazione, che ha confermato quanto stabilito in precedenza dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona. L’agguato si consumò nel pomeriggio di Natale del 2018 a Pesaro, dove Bruzzese fu freddato a colpi di pistola nonostante fosse inserito in un programma di protezione.

Vendetta mafiosa e responsabilità confermate

La matrice mafiosa dell’omicidio è stata riconosciuta in tutte le fasi processuali, evidenziando il movente di vendetta trasversale nei confronti del fratello collaboratore di giustizia. L’azione criminale, attribuita ai due imputati, è stata ricostruita nei dettagli grazie alle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e con il fondamentale supporto investigativo del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) dei Carabinieri. L'accertamento delle responsabilità è stato avvalorato inizialmente dal GUP di Ancona e successivamente dalla Corte d’Assise d’Appello, con l’azione dell’accusa sostenuta dalla Procura Generale.

Il plauso agli investigatori del ROS

A conclusione del procedimento, il Procuratore Generale Roberto Rossi ha espresso pubblico apprezzamento nei confronti del ROS di Ancona per l’eccellente lavoro svolto. Le indagini, complesse e articolate, sono state portate avanti con professionalità, tempestività e dedizione, contribuendo in modo decisivo a individuare e assicurare alla giustizia gli autori di un crimine di stampo mafioso che ha profondamente colpito l’opinione pubblica.