Cittanova
Cittanova

La ’ndrina Albanese rappresenta un attore storico e strutturato nella criminalità organizzata calabrese, con un elevato grado di infiltrazione territoriale e una capacità di estendersi oltre la regione. Il suo peso criminale è tanto evidente quanto sofisticato, avendo saputo intrecciare faide sanguinose con sofisticate reti imprenditoriali e criminali.

Origini e affiliazioni territoriali

La ’ndrina Albanese è una delle più influenti cosche della ’ndrangheta, con radici ben salde a Cittanova e Laureana di Borrello, nel Reggino. Storicamente alleata del gruppo Raso-Gullace, il clan ha consolidato nel tempo il proprio potere nella Piana di Gioia Tauro e nelle aree circostanti.

Faide e controllo territoriale

Negli anni Sessanta, la cosca Albanese si trovò coinvolta nella celebre faida di Cittanova, contrapposta ai clan Facchineri, Marvaso e Monteleone. L’esito della disputa, fermata nel 1970, ha permesso agli Albanese di emergere come protagonisti nella gestione criminale del territorio. Negli anni ’90, altre tensioni locali rafforzarono – grazie anche all’intervento di gruppi come Mancuso, Pesce, Piromalli e Bellocco – la posizione degli Albanese, i quali ottennero il controllo su comuni come Candidoni, Melicucco, San Pietro di Caridà e Serrata.

Ambiti criminali e proiezione nazionale

Le attività illecite attribuite agli Albanese spaziano dal traffico di droga alla gestione del mercato agricolo, passando per il sequestro di persona. La loro influenza non si limita alla Calabria: il clan ha ramificazioni in Lombardia, Toscana, e nel Centro Italia, nei territori di Pomezia, Ortovero, Toirano, Villanova d’Albenga e Ceriale.

La cosca oggi e le risposte giudiziarie

Operazioni antimafia come "Alchemia" hanno colpito duramente le cosche Raso-Gullace-Albanese, rivelando tentativi di infiltrazione in appalti pubblici, traffici illeciti e strutture imprenditoriali fittizie usate per riciclare denaro. Beni per milioni di euro sono stati sequestrati tra Calabria e Liguria.