Patate ‘mpacchiuse alla cosentina, il sapore autentico della cucina calabrese
Dorate fuori, morbide dentro e irresistibilmente “appiccicate”: un piatto semplice che racchiude tradizione, gusto e identità contadina

Le patate 'mpacchiuse sono uno dei simboli più autentici della cucina tradizionale cosentina. Il nome deriva dal dialetto e fa riferimento al modo in cui le patate si “attaccano” tra loro durante la cottura, creando una consistenza morbida, quasi compatta, ma con una deliziosa crosticina dorata all’esterno. Questo piatto nasce dalla cucina contadina, dove pochi ingredienti bastavano a creare sapori pieni e genuini, capaci di nutrire e soddisfare tutta la famiglia.
La ricetta della tradizione
La preparazione è semplice ma richiede attenzione. Le patate, preferibilmente a pasta gialla e tagliate a fette non troppo sottili, vengono fritte lentamente in padella con abbondante olio d’oliva, a volte con l’aggiunta di cipolla rossa di Tropea per un tocco più dolce e aromatico. A metà cottura, le fette iniziano ad "appiccicarsi" tra loro, creando la tipica consistenza che dà il nome al piatto. Non si mescolano troppo, ma si lasciano cuocere finché non si forma una crosta croccante sul fondo, mantenendo però il cuore morbido.
Un contorno che diventa protagonista
Sebbene nascano come contorno, le patate 'mpacchiuse riescono spesso a rubare la scena al piatto principale. Ottime con carne arrosto, salsiccia o uova, sono ideali anche da gustare da sole, magari accompagnate da un bicchiere di vino rosso locale. In molte famiglie calabresi rappresentano una vera coccola culinaria, da servire in grandi padellate durante i pranzi della domenica o le feste in campagna. Un piatto povero, sì, ma ricco di sapore, memoria e identità.