Mario Lattuca
Mario Lattuca

Il 21 settembre 1982, a Paola (Cosenza), Mario Lattuca — operaio di 40 anni, marito e padre di sei figli — fu ucciso in un agguato della ’ndrangheta destinato a un’altra persona. Dopo il turno di lavoro presso la società Condotte d’Acqua, Lattuca accettò un passaggio in auto con due colleghi. Il bersaglio dei killer era l’autista, ma nella sparatoria Lattuca, seduto sul sedile posteriore, fu l’unico a rimanere vittima, colpito mortalmente. Gli altri riuscirono a salvarsi grazie alla prontezza di abbassarsi tempestivamente e fuggire.

Una ferita mai sanata

L’omicidio fu archiviato come “ad opera di ignoti” e inserito nel contesto della violenta faida tra clan locali. Nessuno fu mai condannato: il processo si concluse con assoluzioni per insufficienza di prove, nonostante le autorità considerassero “altamente probabile” un coinvolgimento delle cosche.

Il dolore e la memoria di una famiglia

I figli — ancora bambini al momento del delitto — ricordano il padre come un uomo buono e dedito alla famiglia, che aveva fatto ritorno in Calabria dopo la morte di un figlio ai lavori all’estero. L’attesa di quel ritorno si trasformò in tragedia, e da allora il dolore è una presenza costante.

Un ricordo tardivo ma sentito

Quarant'anni dopo, nell’anniversario dell’omicidio, l’amministrazione comunale di Paola ha sopperito a un vuoto tardivo: è stata scoperta una targa commemorativa sul luogo del delitto. Benedetta dal parroco e svelata dal sindaco insieme ai figli, la cerimonia è stata un segno simbolico di giustizia ideale per una morte che ancora non ha un colpevole.