Ospedale di Cosenza, il Comitato No Scippo accusa il silenzio delle istituzioni
Il gruppo civico torna a denunciare l’inerzia del Comune e chiede al sindaco Caruso una mobilitazione politica e popolare per difendere l’Hub di Vaglio Lise dal trasferimento a Rende
Il Comitato No Scippo torna a far sentire la propria voce nella vicenda legata al trasferimento dell’ospedale Hub di Cosenza da Vaglio Lise ad Arcavacata di Rende, un progetto che continua a generare divisioni politiche e tensione sociale. In una nota indirizzata al sindaco Franz Caruso, il Comitato richiama la celebre frase di Tito Livio — “mentre si discute, Sagunto viene espugnata” — per descrivere la situazione: “mentre al Comune di Cosenza si discute, l’ospedale Hub viene scippato dalla Regione Calabria, dal Comune di Rende e dall’Università della Calabria”.
Secondo i promotori, la città rischia di perdere non solo una struttura sanitaria strategica, ma anche una parte della propria identità territoriale e del ruolo di capoluogo.
Il tavolo istituzionale scomparso
Nella lettera si sottolinea come del tavolo istituzionale invocato dalla maggioranza politica nel Consiglio comunale aperto non si abbiano più notizie. “Non si sa che fine abbia fatto – si legge nella nota – se le controparti abbiano accettato, rifiutato o ignorato la richiesta di dialogo”.
Per il Comitato, l’assenza di riscontri dimostrerebbe che la richiesta del Comune “è caduta nel vuoto”.
Pur riconoscendo al sindaco Caruso di essersi formalmente opposto al trasferimento e di aver affidato a uno studio legale romano il ricorso al Tar, il gruppo civico lamenta un atteggiamento troppo prudente e una comunicazione inadeguata rispetto alla gravità della situazione.
“Serve una mobilitazione politica e civile”
Il Comitato No Scippo accusa le istituzioni locali di non reagire con la necessaria determinazione a quella che definisce una “lesione della democrazia e dei diritti dei cittadini”.
“Non è solo la sanità a essere in pericolo – si legge nel comunicato – ma il futuro stesso della città, la sua economia e il suo ruolo di capoluogo di Provincia”.
Il gruppo denuncia anche “la prepotenza e l’arbitrio” con cui la Regione, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, starebbe procedendo sul dossier ospedaliero, ricordando “il maldestro tentativo di imporre la città unica e i pieni poteri affidati al presidente dalla Protezione Civile”. Una gestione che, secondo il Comitato, dovrebbe essere “portata all’attenzione nazionale” per la sua rilevanza democratica.
“Il sindaco si metta alla testa della protesta”
La nota si chiude con un appello diretto al primo cittadino: “Quando la democrazia è minacciata, la cittadinanza deve scendere in piazza. Ma se non è stimolata e correttamente informata, non lo farà”.
Il Comitato sottolinea che “Cosenza morente si aspetta dal suo sindaco una guida nella protesta”, avvertendo che, in caso contrario, “potrebbe essere percepito come corresponsabile”.
Il gruppo ribadisce infine il proprio impegno: “Il Comitato No Scippo continuerà a svolgere il suo ruolo di vigilanza e sensibilizzazione. Ma spetta alle istituzioni – e in primo luogo al Comune di Cosenza – assumersi la responsabilità politica di difendere la città da questa ingiustizia”.