Cosenza in emergenza, la salute mentale fuori controllo: si presenta con una molotov dai carabinieri
L'uomo, noto alle forze dell'ordine, la mattina aveva già minacciato di darsi fuoco in una pompa di benzina a Cosenza

Un uomo, probabilmente affetto da problemi mentali, ha lanciato una molotov contro la caserma dei carabinieri Grippo a Cosenza. L'uomo è stato prontamente fermato dai militari ed è stato arrestato dopo una breve colluttazione.
In mattinata aveva allarmato una pompa di benzina
L'uomo prima di andare alla Grippo era stato in uno dei punti più trafficati di Cosenza: tra viale Mancini e l’autostazione. Una madre con un bambino in età da asilo si ferma per fare benzina. All’improvviso, un uomo visibilmente alterato si avvicina con fare minaccioso. Nessuno capisce subito cosa voglia. Ma la risposta arriva presto, ed è terribile: estrae un fazzoletto imbevuto di benzina e minaccia di darsi fuoco. In un attimo, il rischio si fa concreto: l’uomo potrebbe ferirsi gravemente e provocare un’esplosione nel distributore.
Intervento delle forze dell’ordine: impotenza e routine
Le forze dell’ordine arrivano tempestivamente. Non è la prima volta che hanno a che fare con quell’uomo: lo conoscono, è già stato segnalato in passato. Lo invitano a calmarsi, a smettere. Ma sembrano non prenderlo veramente sul serio, convinti che non arriverà mai a farsi del male davvero. Dopo pochi minuti, se ne vanno. L’uomo resta. Così come resta il terrore negli occhi della madre, ancora paralizzata al volante, con il sangue raggelato e il dovere di non mostrare paura al figlio.
L’uomo e il suo disagio: una bomba a orologeria in città
L’uomo, evidentemente affetto da gravi problemi psichiatrici, si allontana dal distributore e si dirige verso Palazzo dei Bruzi. Ma dove andrà domani? Di nuovo alla pompa di benzina? O in un luogo ancora più affollato? Il punto è uno solo: non è colpa sua. Il suo disagio mentale lo rende pericoloso, sì, ma soprattutto vulnerabile. E nessuno – attualmente – è in grado di aiutarlo.
Salute mentale a Cosenza: un sistema al collasso
L’episodio è solo l’ultimo campanello d’allarme di un’emergenza che a Cosenza non fa più rumore. Il Centro di Salute Mentale di piazza Amendola è saturo, con personale stremato e nessun nuovo rinforzo all’orizzonte. A Rende la situazione non è migliore, mentre l’altro centro disponibile – a Rogliano – deve occuparsi di tutta la Valle del Savuto. Intanto, i servizi sociali comunali lavorano a ranghi ridotti, senza strumenti e senza una rete solida.
Una domanda aperta: chi si prenderà cura di queste persone?
Il caso dell’uomo che ha minacciato di darsi fuoco non è un caso isolato. È il sintomo di un malessere collettivo che cresce silenziosamente tra l’indifferenza generale. Chi dovrebbe aiutare queste persone? Chi proteggerà i cittadini da situazioni potenzialmente esplosive? Per ora, nessuno sembra avere risposte. E Cosenza resta sola, con un problema che non si può più ignorare.