Chiama Roma, Orrico denuncia il rischio per i lavoratori crotonesi
La deputata del M5S chiede la revisione del bando del Comune di Roma e presenta un’interrogazione al Ministero delle Imprese
Il nuovo bando del Comune di Roma per l’affidamento del servizio di contact center Chiama Roma finisce al centro delle critiche del Movimento 5 stelle. Secondo la deputata Anna Laura Orrico, il provvedimento rischia di discriminare i 150 lavoratori crotonesi che da oltre dieci anni svolgono il servizio e che ora potrebbero perdere il posto di lavoro.
Il requisito della territorialità sotto accusa
Nel mirino dell’esponente pentastellata c’è in particolare l’introduzione di un requisito legato alla territorialità. Il bando prevede infatti un punteggio aggiuntivo per le aziende che impiegheranno personale operante nel territorio romano. Una scelta che, secondo Orrico, penalizzerebbe quasi certamente gli operatori della cooperativa a-Capo attivi a Crotone, tagliandoli fuori dalla commessa.
Le ricadute sociali su un territorio fragile
La deputata sottolinea come una simile decisione possa avere conseguenze pesantissime sul piano occupazionale e sociale. In un contesto economico già fragile come quello crotonese, la perdita di 150 stipendi significherebbe colpire direttamente altrettante famiglie, trasformando la vicenda in una vera e propria emergenza sociale.
Professionalità ed efficienza ignorate
Dopo oltre dieci anni di attività, osserva Orrico, questi lavoratori avrebbero meritato ben altra considerazione. Nel tempo hanno garantito efficienza e professionalità nello svolgimento di un servizio pubblico essenziale, fornendo informazioni sia ai residenti della Capitale sia ai turisti.
L’interrogazione al governo
Per queste ragioni Anna Laura Orrico ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. L’obiettivo è verificare la legittimità del bando e, in particolare, la correttezza del requisito legato alla territorialità, auspicandone una modifica che tuteli i lavoratori coinvolti e il principio di equità nell’accesso alle commesse pubbliche.