Usura in Calabria: la trappola silenziosa che stringe famiglie e imprese
Le vittime spesso non denunciano, mentre le istituzioni cercano di reagire con fondi e assistenza

In Calabria, l’usura rappresenta una minaccia silenziosa ma crescente. Secondo un'indagine di Confcommercio, il 30% degli imprenditori del Sud percepisce un aumento dell'usura, evidenziando una preoccupazione significativa nel tessuto economico locale.
Le province calabresi, pur presentando un indebitamento medio familiare inferiore alla media nazionale, mostrano comunque segnali preoccupanti. Ad esempio, nella provincia di Reggio Calabria, l'esposizione media è di 10.712 euro, mentre a Vibo Valentia è di 9.964 euro. Questo livello di indebitamento, unito alla difficoltà di accesso al credito legale, espone molte famiglie al rischio di cadere nelle mani degli usurai.
Le vittime: famiglie e piccoli imprenditori
Le vittime dell'usura in Calabria sono spesso famiglie in difficoltà economica e piccoli imprenditori. Il fenomeno è particolarmente insidioso perché le vittime, per paura di ritorsioni o per vergogna, spesso non denunciano, rendendo difficile quantificare l'effettiva portata del problema.
Un caso emblematico è quello di un imprenditore di Catanzaro, tenuto sotto usura per trent’anni, che ha subito anche estorsioni e minacce. Dopo aver denunciato, ha ricevuto pressioni dagli indagati per ritrattare le sue dichiarazioni.
Il ruolo della 'ndrangheta
L’usura in Calabria è strettamente legata alla presenza della 'ndrangheta, che utilizza questo strumento per controllare il territorio e riciclare denaro. Cosche come i Lo Bianco a Vibo Valentia e i Forastefano nella Sibaritide sono note per praticare l’usura tra le loro attività criminali.
La criminalità organizzata approfitta della crisi economica e della mancanza di accesso al credito per offrire prestiti a tassi usurari, spesso con la complicità di figure insospettabili. In alcuni casi, anche dirigenti bancari sono stati coinvolti in pratiche usurarie, come evidenziato da sentenze della Corte d'Appello di Reggio Calabria.
Le risposte istituzionali
Per contrastare l'usura, sono stati istituiti fondi di prevenzione e solidarietà. Il Fondo di prevenzione, gestito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, fornisce garanzie sui prestiti concessi a soggetti in difficoltà, mentre il Fondo di solidarietà offre mutui senza interessi alle vittime che denunciano gli usurai.
In Calabria, diverse fondazioni antiusura, come la Fondazione Mons. Vittorio Moietta e la Fondazione Zaccheo, operano per offrire assistenza e supporto alle vittime, facilitando l'accesso al credito legale e promuovendo la cultura della legalità.
Il microcredito come alternativa
Per prevenire l'usura, alcune organizzazioni offrono soluzioni alternative come il microcredito. La Caritas di Reggio Calabria, ad esempio, ha attivato un servizio di microcredito per aiutare le famiglie in difficoltà economica, offrendo prestiti a tasso zero o agevolato. Questo strumento si è rivelato efficace nel fornire un'alternativa legale e sostenibile ai prestiti usurari.
L’usura in Calabria è un fenomeno complesso, alimentato da difficoltà economiche, presenza della criminalità organizzata e mancanza di accesso al credito legale. Affrontarlo richiede un impegno congiunto delle istituzioni, delle associazioni e della società civile per promuovere la legalità, sostenere le vittime e prevenire l'insorgere di nuove situazioni di vulnerabilità.