Depurazione in panne: la Calabria rischia un’estate compromessa
Impianti mal funzionanti e scarichi irregolari mettono a rischio la qualità delle acque costiere, un fattore decisivo per l’immagine turistica della regione

Nonostante l’obiettivo di superare i 2,4 milioni di arrivi turistici, la Calabria affronta situazioni critiche: in alcune località la qualità dell’acqua peggiora durante le ore di punta, con spiagge sovraffollate e impianti depurativi sotto stress, a danno dei turisti più attenti alla sostenibilità.
Depuratori inefficaci: causa principale dell’inquinamento costiero
Gran parte degli impianti non è collegata agli agglomerati urbani, mentre altri risultano sottodimensionati o costruiti in modo disordinato. La mancanza di pianificazione strategica genera entità di scarichi non gestite correttamente, creando zone critiche soprattutto nei mesi estivi.
Il biologo Silvio Greco lancia l’allarme
Secondo l’esperto, la proliferazione di alghe è dovuta al carico di fosfati e nitrati provenienti da scarichi non trattati. Inoltre, tracce di microplastiche e pesticidi sono state individuate in persone e fauna, sottolineando che senza collegamenti completi ai depuratori costieri — come nel caso di Bivona-Sant’Anna — la stagione balneare resterà vulnerabile.
Il piano regionale: investimenti e tecnologie avanzate
Nel 2025 la Regione ha stanziato circa 15 milioni di euro per modernizzare gli impianti tramite Sorical, integrando fondi Por, Fsc e Pnrr per un totale di 121 milioni destinati a 51 interventi. L’obiettivo è dotare il territorio di sistemi di monitoraggio Gps, droni, radar e battelli antinquinamento, oltre a robot subacquei per controlli costanti.
Interventi mirati nelle aree critiche
Saranno realizzati nuovi impianti a Cirò Marina e collegamenti fognari nell’area Sant’Anna-Bivona, con l’obiettivo di prevenire le infrazioni ambientali. Senza questi interventi, anche quest’estate rischia di vedere mari sporchi e spiagge compromesse.
Impatto diretto sul turismo e l’economia locale
Un solo episodio di mare inquinato può danneggiare la reputazione delle destinazioni costiere, scoraggiando i turisti e riducendo le presenze negli stabilimenti balneari. Il contesto ambientale diventa quindi un elemento chiave per il successo dell’estate calabrese.
Un’estate da vincere o perdere
Il 2025 è una stagione di svolta: il mix di fondi pubblici e strumenti innovativi potrebbe trasformare il destino ambientale del mare calabrese. Resta critica la capacità di implementare rapidamente le soluzioni, per garantire acque pulite non solo a parole, ma in ogni ora della giornata estiva.