Consorzio di Bonifica della Calabria, un anno di sfide e obbiettivi raggiunti
L’unione dei consorzi come strategia attua a migliorare e consolidare il rapporto tra il Consorzio di Bonifica della Calabria e gli agricoltori-consorziati. Questo uno tra i tanti rinnovamenti del nuovo start del Consorzio di Bonifica della Calabria, guidato dal Commissario Giacomo Giovinazzo, con l’obiettivo di migliorare l’efficientamento del settore agricolo.
Nuovi obiettivi per il Consorzio di Bonifica
‘Una sfida particolare – afferma ai nostri microfoni il commissario Giovinazzo – che nasce da un’intuizione del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Siamo riusciti a costruire un contenitore che ora va riempito di contenuti. Siamo riusciti a dare delle risposte, che vanno ancora più esaltate. Siamo riusciti a fare modificare la percezione di com’erano i consorzi di bonifica e soprattutto di cosa dovevano fare i consorzi di bonifica. Questo però ce lo diranno i produttori. – continua – E’ una strada ancora lunga da percorrere ma ci siamo immessi. Ci sono degli elementi di positività che noi, nel corso del tempo, stiamo immaginando di portare avanti.’
Emergenze idriche e criticità
Reduci da un periodo di forti complessità, il Consorzio di Bonifica della Calabria ha dovuto far fronte ad importanti fenomeni quali l’emergenza idrica, mettendo in modo il motore del consorzio con importanti interventi, come la pulitura di oltre 200 canali. ‘Essere riusciti – continua il commissario - in una stagione tra le più complicate degli ultimi vent’anni a dare l’acqua agli agricoltori con molte difficoltà. Avere iniziato a far rientrare e ritornare il Consorzio di Bonifica della Calabria a fare i compiti che erano principali, ovvero quello della pulitura dei fossi di colo. Per esempio – aggiunge - abbiamo pulito dei fossi e dei canali che non si pulivano da almeno trent’anni. Questo ritengo che abbia un effetto anche sulla produzione del sistema idrogeologico, cioè i canali sono un elemento di protezione dalle alluvioni. Se – conclude - questi canali non venivano puliti diventavano elemento di rischio.’
Chiarimenti sui tributi
Sicuramente una grossa responsabilità per il Consorzio che riveste il ruolo di ‘sentinella’ del comparto agricolo, poiché tutela e preserva gli agricoltori dai possibili danni e non solo. Fatta chiarezza anche sui dubbi precedentemente sollevati sui contributi di bonifica, sottolineando che essi non costituiscono il valore di tassa, ma di tributo richiesto per i vantaggi che gli agricoltori ottengono grazie al lavoro svolto dal Consorzio di Bonifica. Da sottolineare che, per l’anno 2024, non sono stati richiesti contributi per i terreni soggetti al tributo da presidio e per quelli situati in comuni a un’altitudine superiore ai 600 metri sul livello del mare, salvo i terreni che traggono beneficio dalla manutenzione degli impianti irrigui.