cc Castrovillari
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L’impegno dei Carabinieri e della Procura di Castrovillari contro la violenza sulle donne e in ambito familiare si conferma costante. Lunedì scorso, a Firmo, piccolo centro del cosentino con meno di duemila abitanti, i militari della Stazione di Lungro hanno arrestato un uomo accusato di essere un presunto marito violento. La segnalazione della moglie e il tempestivo intervento dei carabinieri hanno permesso di ricostruire una vicenda di presunti maltrattamenti in famiglia, culminata con un’aggressione fisica consumata alla presenza dei figli minori. L’episodio è stato documentato grazie a un video ripreso con un cellulare, che ha consentito di raccogliere elementi utili alle indagini.

L’intervento delle autorità e il sostegno alle vittime

La Procura di Castrovillari, in coordinamento con i carabinieri, ha disposto l’arresto in flagranza per il reato di maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato tradotto in carcere, in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria. Alle vittime è stata offerta la possibilità di rivolgersi ai centri antiviolenza attivi sul territorio, strutture che forniscono sostegno psicologico, legale e sociale alle donne in difficoltà. Le autorità ribadiscono che, nel rispetto dei diritti della persona coinvolta, l’indagato è da considerarsi presunto innocente fino a un eventuale accertamento definitivo di colpevolezza con sentenza irrevocabile, come stabilito dalla normativa vigente e a tutela del diritto di cronaca.

Prevenzione e codice rosso

Oltre agli arresti in flagranza, i Carabinieri di Castrovillari hanno intensificato negli ultimi mesi l’attività di prevenzione, elaborando e notificando diversi ammonimenti a soggetti presumibilmente coinvolti in episodi riconducibili al cosiddetto “codice rosso”. Questi provvedimenti, sebbene non sostituiscano l’azione giudiziaria, rappresentano un primo strumento per contenere la violenza domestica e scoraggiare condotte pericolose. L’obiettivo delle forze dell’ordine e della magistratura resta quello di offrire protezione immediata alle vittime e, allo stesso tempo, di sensibilizzare la comunità su un fenomeno che continua a rappresentare una delle emergenze sociali più gravi e diffuse.