Il bilancio delle vittime per l’infezione da virus West Nile in Italia sale a 19 dall’inizio dell’anno, con almeno 178 casi registrati. Rispetto all’ultimo aggiornamento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) del 7 agosto, si sono aggiunti tre nuovi decessi – due nel Lazio (Aprilia e Cori) e uno a Capua, in provincia di Caserta. I nuovi casi notificati dopo il 7 agosto sono stati cinque: due a Catanzaro, uno a Roma, uno a Trento e uno nel Biellese.

Calabria sotto osservazione: due casi segnalati a Catanzaro

Particolare attenzione è rivolta alla Calabria, dove sono stati segnalati due nuovi casi nella provincia di Catanzaro. La regione, da anni esposta al rischio di diffusione di virus trasmessi da zanzare, rientra tra le aree dove la sorveglianza è ora rafforzata. Le autorità sanitarie locali stanno monitorando costantemente la situazione per evitare ulteriori contagi, specie nelle aree rurali e umide dove la presenza del vettore è maggiore.

L’evoluzione del virus e i tassi di letalità

Secondo l’ISS, la letalità del virus West Nile, calcolata sulle forme neuro-invasive, è attualmente del 15%. Un dato in linea con quello del 2024 (14%) ma inferiore rispetto al picco del 2018, quando con 618 casi e 49 decessi, la letalità raggiunse il 20%. Tuttavia, nel 2024 il numero finale dei contagi era cresciuto rapidamente: dai 28 casi iniziali a ben 484 a novembre, con 36 decessi. Le autorità sanitarie temono una possibile evoluzione simile anche per il 2025.