Calabria, emergenza abitativa senza precedenti: oltre 11.000 famiglie in attesa di una casa
Mancanza di fondi statali, inefficienze dell’Aterp e ritardi nei progetti Pnrr aggravano la crisi

La Calabria sta affrontando una crisi abitativa senza precedenti. Secondo i dati più recenti, oltre 11.000 famiglie sono in attesa di un alloggio di edilizia residenziale pubblica (Erp), con un’incidenza di 13,8 domande ogni 1.000 nuclei familiari, una delle più alte in Italia . Questa situazione è aggravata dalla mancanza di fondi statali e da inefficienze nella gestione del patrimonio edilizio pubblico.
Fondi statali azzerati e bandi senza copertura
Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, istituito dalla legge n. 431/1998, non è stato rifinanziato dalle ultime leggi di bilancio statali. Nonostante ciò, molti comuni calabresi hanno pubblicato bandi nel 2023 e 2024, raccogliendo domande e stilando graduatorie senza la possibilità concreta di procedere all’erogazione dei contributi. Questo ha generato frustrazione e tensioni sociali tra le famiglie già in difficoltà.
Inefficienze dell’Aterp e infiltrazioni criminali
L’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica (Aterp) Calabria, istituita con L.R. n. 24/2013, è responsabile della gestione del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica. Tuttavia, gravi inefficienze nella gestione degli alloggi, edifici vetusti e una scarsa manutenzione impediscono l’utilizzo del patrimonio esistente e aumentano il rischio di occupazioni abusive. Inoltre, un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria ha evidenziato il controllo da parte della criminalità organizzata sul settore delle assegnazioni delle abitazioni amministrate dall’Aterp, definendolo “un vero e proprio mercimonio del patrimonio edilizio sociale”.
Ritardi nei progetti Pnrr e mancanza di interventi
La Corte dei Conti, nella sua relazione semestrale sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ha rilevato ritardi significativi nei progetti legati all’edilizia abitativa. In particolare, oltre un terzo dei progetti rientranti nel PINQuA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) presenta ritardi rispetto alla programmazione temporale. In Calabria, non risultano progetti specifici legati all’efficientamento energetico di immobili Erp finanziati con risorse del Pnrr, suggerendo una carenza di interventi mirati nel miglioramento delle condizioni abitative pubbliche.
Appelli per un piano regionale straordinario
Sindacati come Uil Calabria e UN.I.A.T. Calabria hanno evidenziato la necessità di un piano straordinario per affrontare il disagio abitativo nella regione. La proposta include la costruzione di nuovi alloggi, il recupero di quelli inutilizzati e interventi mirati per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, riducendo i costi per i residenti.
Anche i capigruppo in Consiglio regionale Davide Tavernise (Movimento 5 Stelle), Domenico Bevacqua (Partito Democratico) e Antonio Lo Schiavo (Gruppo Misto) hanno depositato un’interrogazione con richiesta di risposta immediata alla Giunta regionale, sollecitando un intervento urgente a sostegno delle famiglie in condizione di disagio abitativo. Nell’interrogazione, evidenziano come altre regioni, in assenza di fondi nazionali, abbiano attivato risorse proprie per garantire la continuità del sostegno, riconoscendo il diritto all’abitazione come elemento cardine della coesione sociale.
Serve un Piano straordinario
L’emergenza abitativa in Calabria è una crisi multidimensionale che richiede interventi urgenti e coordinati. La mancanza di fondi statali, le inefficienze nella gestione del patrimonio edilizio pubblico e i ritardi nei progetti Pnrr stanno aggravando la situazione. È fondamentale che la Regione Calabria elabori un piano straordinario per il diritto alla casa, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali e sociali, per garantire un’abitazione dignitosa a tutte le famiglie calabresi.