Saracena: storia, vino e fascino tra i vicoli del Pollino
Un borgo antico che unisce natura, cultura e tradizioni enogastronomiche d’eccellenza

Saracena è un comune situato nella parte settentrionale della provincia di Cosenza, nel cuore della Calabria. Le sue origini risalgono al periodo preistorico nella Valle del Garga, con ritrovamenti dell’età del Bronzo che attestano una presenza umana sin da tempi lontani. In età preromana fu conosciuta come Sestio, città degli Enotri, poi soggetta a varie dominazioni. Il nome “Saracena” riflette l’influsso storico degli Arabi, che nel Medioevo lasciarono tracce profonde non solo nel toponimo ma anche nell’urbanistica, nell’architettura e nelle tradizioni locali.
Territorio e paesaggio: natura rigogliosa e biodiversità
Il borgo si estende su un territorio che varia notevolmente di altitudine: da circa 90 fino a quasi 1.827 metri sul livello del mare, nel Monte Caramolo. Questo conferisce a Saracena una ricchezza paesaggistica straordinaria, con boschi di faggio, castagno e ampie estensioni montane. Tra le bellezze naturali spiccano la grotta di San Michele Arcangelo, anche detta Grotta di Sant’Angelo, e zone quali il Piano di Novacco e il lago di Tavolara, che offrono opportunità per escursioni, trekking e attività all’aria aperta.
Arte, monumenti e spiritualità
Il centro storico di Saracena conserva numerosi edifici di pregio. Tra le chiese più celebri vi è San Leone, una struttura che mischia influenze bizantine, romaniche e gotiche, con affreschi e portali del Cinquecento, oltre alla Chiesa di Santa Maria del Gamio, costruita anch’essa in epoca antica. Nel borgo si trovano anche cappelle storiche, l’Ex Convento dei Domenicani, la Pinacoteca comunale “Andrea Alfano” con opere del Novecento italiano e internazionale, e un sistema di vicoli, scale esterne e archi coperti che caratterizzano la parte antica.
Enogastronomia: il Moscato di Saracena e le specialità locali
Saracena è famosa per il Moscato di Saracena, vino passito dolce, prodotto con vitigni locali quali Malvasia, Guarnaccia, Odoacra. È un prodotto spesso associato al presidio Slow Food per la sua peculiarità e per il legame con la tradizione. All’enologia si affianca un ricco assortimento di produzioni agricole: olio extravergine d’oliva, fichi, grano, prodotti boschivi. Anche i piatti tipici riflettono la cucina contadina calabrese, con paste fatte in casa, arrosti, formaggi locali e dolci tradizionali che vengono preparati nelle occasioni di festa.
Sfide e prospettive: tra spopolamento e rigenerazione culturale
Negli ultimi decenni Saracena, come molti borghi montani calabresi, ha registrato un calo demografico dovuto a emigrazione e diminuzione delle nascite. Il centro storico mostra segni di abbandono, ma ci sono tentativi di recupero architettonico e valorizzazione turistica. Far rivivere le antiche tradizioni, promuovere il turismo verde, sostenere le attività enogastronomiche locali sono alcune delle leve su cui si punta per garantire un futuro sostenibile al borgo.