L’europarlamentare Pasquale Tridico, già candidato alla presidenza della Regione per il campo progressista, interviene con toni duri dopo la pubblicazione del rapporto Svimez, che fotografa una Calabria in forte difficoltà economica e sociale. “Non serve essere economisti – afferma – per comprendere che i numeri parlano chiaro: la nostra regione si colloca all’ultimo posto tra le 240 regioni d’Europa”. Tridico sottolinea come, dal 2021 al 2024, quasi un calabrese su due (49%) sia in povertà o a rischio di esclusione sociale, con il più alto divario interno tra ricchi e poveri in tutta l’Unione Europea. “Il reddito pro-capite e la produttività sono i più bassi del Paese, il tasso di occupazione si ferma al 45% – 36% per le donne – contro una media nazionale rispettivamente del 62% e del 53%”, evidenzia ancora l’europarlamentare, accusando la Giunta regionale di non affrontare adeguatamente una crisi strutturale che coinvolge economia, lavoro e servizi pubblici.

Economia in affanno e fuga dei giovani


Tridico mette in luce anche la crescita economica insufficiente registrata dalla Calabria rispetto al resto del Mezzogiorno. Mentre il Pil del Sud tra il 2021 e il 2024 è aumentato dell’8,5%, in Calabria la crescita si è fermata a circa la metà, con un calo dello 0,4% nel solo 2024. “Il poco sviluppo ottenuto – spiega – è stato trainato dal Pnrr e dal Superbonus edilizio, strumenti ormai in esaurimento”. Anche l’agricoltura, tradizionale pilastro dell’economia regionale, mostra segnali negativi con un calo del 3,4% della produzione e del 17% degli occupati nello stesso periodo. Sul piano demografico, la situazione appare altrettanto critica: la regione ha perso circa 180mila abitanti negli ultimi anni, con una forte emigrazione giovanile, soprattutto di laureati, verso il Nord Italia e l’estero. “È la rappresentazione di una Calabria che si svuota e invecchia, incapace di trattenere il suo capitale umano più prezioso”, commenta Tridico.

“Serve una risposta politica chiara e competente”


Secondo l’europarlamentare, negare questi dati o minimizzarli è “un atto di irresponsabilità verso i cittadini calabresi”. Tridico richiama la necessità di una nuova governance dei fondi di coesione, con una gestione affidata a tecnici competenti e non più ai “cerchi magici” della politica. “Bisogna smantellare il sistema dei micro-finanziamenti clientelari e concentrare le risorse su progetti strategici – sostiene –. Costruire servizi pubblici efficienti, moderni e universali non è assistenzialismo, ma democrazia sostanziale”. L’ex presidente dell’Inps critica infine le recenti scelte della Giunta regionale, definendole “incomprensibili in un contesto economico così fragile”: “Invece di pensare a nuove politiche per il lavoro, il governatore ha deciso di aumentare le poltrone, nominando due nuovi assessori e due sottosegretari, un’operazione che costerà ai calabresi 3,5 milioni di euro. Una scelta che dimostra, ancora una volta, la distanza tra il potere e i reali bisogni della popolazione”.