Il clan Marando dal cuore della 'ndrangheta di Platì alle piazze della droga in Europa
Un sodalizio originario della Locride che ha creato reti criminali nel Nord Italia e in Europa

I Marando sono una 'ndrina originaria di Platì, nella Locride. Sin dagli anni Settanta hanno sviluppato un’estensione delle proprie attività criminali anche al Nord Italia, strette alleanze con cosche come i Sergi e i Papalia. Loro campo d’azione principale rimane il traffico di cocaina, con operazioni che si sono estese negli anni verso Volpiano (To), Liguria e Roma, segnando la loro capacità espansiva oltre la Calabria.
Faida di Volpiano e gestioni violente
Negli anni Novanta, il clan Marando fu protagonista della cosiddetta “faida di Volpiano”, uno scontro armato con i clan liguri Stefanelli, scaturito da dissidi legati al traffico di stupefacenti. In questo contesto, Francesco Marando fu ritenuto responsabile di atti efferati, tra cui la scomparsa e poi ritrovamento del corpo carbonizzato di un imprenditore. Condanne, omicidi e rivelazioni di pentiti, tra cui Rosario Marando, hanno consegnato un quadro drammatico della faida.
Traffici internazionali e connessioni nella capitale
Dagli anni 2000 in poi, la 'ndrina ha consolidato traffici internazionali di droga. L’operazione “Igres” del 2002 e quella nota come “Minotauro” hanno coinvolto esponenti del clan, arrestati mentre operavano insieme a figure di spicco nel narcotraffico. Più recentemente, il clan ha esteso le proprie ramificazioni nella Capitale: l’inchiesta “Coffee Bean” ha accertato che Alfredo e Francesco Marando, nipoti di boss calabresi, gestivano un impero di spaccio del valore di centinaia di milioni, con legami che arrivavano fino al Sudamerica, Marocco, America Latina e partnership con criminalità albanese.
Una 'ndrina resiliente e ramificata
Dalla Plati' calabrese alle piazze internazionali, i Marando incarnano la forza e la resilienza della 'ndrangheta: una criminalità capace di costruire reti criminali strutturate, attraversando faide sanguinose e trasformando relazioni tra clan in vere e proprie operazioni transnazionali. Le indagini dimostrano quanto il loro modello sia ancorato a una solida genealogia familiare e a un‘ossessione per il dominio nel traffico di stupefacenti.