Rubato per la terza volta il defibrillatore al Parco Piero Romeo
Lo sfogo di Sergio Crocco, presidente de La Terra di Piero, oggi in missione in Africa: “Non ne compreremo più e va bene così”
“Ci hanno di nuovo rubato il defibrillatore al Parco Piero Romeo. È il terzo. Non ne compreremo più e va bene così”.
Con queste parole amare, pubblicate a distanza di migliaia di chilometri dalla Calabria, Sergio Crocco, fondatore e presidente dell’associazione La Terra di Piero, ha denunciato l’ennesimo furto avvenuto nel parco inclusivo di Cosenza intitolato a Piero Romeo, il giovane scomparso prematuramente e simbolo dell’impegno solidale del gruppo.
Un episodio che colpisce non solo l’associazione, ma un’intera comunità che in quel luogo riconosce un modello di integrazione, accoglienza e socialità. Il furto del defibrillatore, strumento salvavita donato e installato per la sicurezza di tutti, rappresenta un gesto grave e ingiustificabile, che offende lo spirito di solidarietà e di servizio alla base del progetto.
Un atto che lascia senza parole
Non è la prima volta. Come ricorda Crocco, si tratta del terzo furto dello stesso tipo in pochi anni. Ogni volta, l’associazione si è attivata per sostituire l’apparecchio, raccogliendo fondi e contando sulla generosità dei cittadini. Ma questa volta la reazione è diversa: “Non ne compreremo più e va bene così.”
Una frase che racchiude stanchezza e disillusione, ma anche la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile. Dietro quelle parole c’è la delusione di chi ha donato tempo, risorse e cuore per costruire un bene comune, oggi di nuovo colpito dall’inciviltà di pochi.
Il valore di un impegno che non si spegne
Nonostante il tono amaro, Crocco non rinuncia al suo impegno. Dall’Africa, dove si trova per portare avanti i progetti umanitari de La Terra di Piero, continua a testimoniare il senso profondo della solidarietà, quella che non si piega neppure davanti ai furti o alle delusioni.
Il Parco Piero Romeo, nato per accogliere tutti, senza barriere fisiche o sociali, resta un simbolo di civiltà e inclusione. Ma l’ennesimo episodio di vandalismo riapre il dibattito sul senso civico e sulla necessità di proteggere i luoghi che appartengono a tutti.
Un messaggio, quello di Crocco, che va oltre la rabbia del momento e invita a riflettere: in una società che ruba strumenti per salvare vite, la sfida più grande non è sostituire un defibrillatore, ma ricostruire il valore della responsabilità collettiva.