Clan Condello: dal sangue delle faide di Palmi alla cupola dell’‘ndrangheta reggina
Una cosca storica che ha costruito il proprio potere tra guerre spietate, traffici internazionali e legami politici, ancora oggi cuore malato del crimine organizzato nel reggino

Radicato nei quartieri di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Fiumara, il clan Condello è emerso tra le cosche più influenti della ‘ndrangheta. A guidarlo è stato Pasquale Condello, conosciuto come “U Supremo” per il suo ruolo dominante nell’organizzazione. Latitante dal 1990, Condello è stato arrestato nel 2008 e condannato all’ergastolo per associazione mafiosa, omicidi, traffico di droga e gestione illecita di appalti. Al suo fianco ha operato il cugino Domenico Condello, vero esecutore di atti violenti e anch’egli arrestato nel 2012.
Faide sanguinose e conquista territoriale
Il percorso criminale dei Condello ha attraversato momenti di estrema violenza, tra cui la sanguinosa faida di Palmi degli anni Settanta e la devastante Seconda guerra di ’ndrangheta tra il 1985 e il 1991. In questi anni si contarono oltre 600 vittime, uccise a colpi di pistola, autobombe e persino bazooka. Il conflitto nacque da una nuova alleanza tra Condello, Imerti e Rosmini contro il potente clan De Stefano, segnando una svolta nell’equilibrio mafioso di Reggio Calabria.
Un’organizzazione strutturata e ramificata
Oggi il clan Condello continua a detenere un forte controllo sull’economia criminale locale, con interessi estesi a estorsioni, traffico di stupefacenti, intrallazzi con gli appalti pubblici e infiltrazioni nelle istituzioni. Operazioni antimafia contro la cosca hanno portato a centinaia di arresti e sequestri di conti e beni immobili, per cifre che superano alcune decine di milioni di euro, sia nella regione sia al Nord.
Resilienza criminale e sfida alle istituzioni
Nonostante i blitz giudiziari e la detenzione dei suoi capi storici, il clan Condello ha dimostrato una forte capacità di rigenerarsi. Anche durante i periodi di detenzione dei vertici, l’organizzazione ha continuato a dispiegarsi sulle attività illecite, confermando la forza di una rete criminale stratificata ed estesa. Le indagini attuali rivelano come la cosca mantenga un ruolo di primo piano nella gerarchia mafiosa calabrese, in particolare nel reggino.
Una cronaca che chiede giustizia
Il clan Condello rappresenta ancora oggi una delle realtà più pericolose dell’‘ndrangheta. La lotta alla criminalità organizzata nei suoi confronti è un impegno continuo delle forze dell’ordine, chiamate a smantellare non solo la violenza fisica, ma anche la base economica e relazionale che mantiene viva questa struttura. Per la Calabria, contrastare i Condello significa difendere il futuro delle comunità.