Guardia di Finanza
Guardia di Finanza

I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno portato a termine un'importante operazione di sequestro e confisca patrimoniale. Questi interventi hanno colpito quindici soggetti, per un valore complessivo stimato in circa 4,5 milioni di euro. L'operazione rappresenta un significativo passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata, in particolare contro le articolazioni territoriali della ‘ndrangheta attive nella città di Reggio Calabria e lungo la fascia tirrenica.

Le indagini del GICO

L'attività investigativa, condotta dal GICO del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, ha permesso di evidenziare la cosiddetta "pericolosità sociale" dei soggetti coinvolti. Secondo l'accusa, questa pericolosità era già emersa in precedenti operazioni di polizia, che avevano sottolineato la contiguità di questi individui con la ‘ndrangheta e la loro operatività in contesti criminali strutturati. Le indagini hanno anche confermato la presenza di legami significativi tra i soggetti e importanti clan mafiosi della regione.

Patrimoni sproporzionati

Gli accertamenti economico-patrimoniali sono stati fondamentali per il successo dell'operazione. Attraverso una complessa e articolata attività di riscontro documentale, gli investigatori hanno ricostruito il patrimonio direttamente e indirettamente riconducibile ai quindici soggetti. Tale patrimonio è risultato sproporzionato rispetto ai redditi ufficialmente dichiarati, configurando quindi un evidente illecito.

I beni sequestrati

I sequestri e le confische hanno interessato un ampio ventaglio di beni, tra cui:

  • 47 immobili, suddivisi in 28 fabbricati e 19 terreni;
  • 3 ditte individuali operanti nei settori del commercio al dettaglio di ricambi per autoveicoli, del commercio all'ingrosso di rottami, dei trasporti e agricolo;
  • Quote di partecipazione in una società attiva nella lavorazione delle pietre e del marmo;
  • 6 autoveicoli;
  • 2 orologi di lusso;

Risorse finanziarie e denaro contante.

Il valore complessivo dei beni sequestrati è stato stimato in circa 4,5 milioni di euro. Questa operazione rappresenta un duro colpo alle basi economiche della ‘ndrangheta. Colpire i patrimoni illeciti non significa solo privare i clan delle risorse necessarie per il mantenimento delle loro attività criminali, ma anche restituire legalità al tessuto economico locale. I sequestri e le confische patrimoniali sono strumenti fondamentali nella strategia di contrasto alla criminalità organizzata, poiché mirano a indebolire le radici finanziarie su cui si basano le consorterie mafiose. L'operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, rappresenta un esempio di come il lavoro investigativo possa produrre risultati significativi nella lotta alla criminalità organizzata. Attraverso la confisca di beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, si colpiscono non solo i singoli responsabili, ma anche il sistema economico su cui si regge la ‘ndrangheta. Questo intervento dimostra l'importanza di proseguire con determinazione su questa strada, per garantire un futuro di legalità e giustizia alla Calabria.

 

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