Ponte sullo Stretto, esplode la protesta dei comitati calabresi: “Un editto che ignora i cittadini”
Duro attacco da Villa San Giovanni: “Scempio politico e ambientale, sacrifici imposti senza confronto”. Sabato nuovo corteo a Messina

La recente approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipess continua a suscitare forti polemiche, soprattutto in Calabria. Le critiche più dure arrivano dal comitato cittadino “Ti tengo Stretto” di Villa San Giovanni, dove il clima è ormai rovente. La portavoce del comitato, Rossella Bulsei, non usa mezzi termini: “Potremmo definirlo un editto. L’impossibile è stato reso possibile con un colpo di penna. Il Cipess ha ignorato diffide, studi, ricorsi, scienza, logica e geologia. Un atto che calpesta i cittadini e celebra il cemento a discapito dell’ambiente”.
Nessun dialogo con gli espropriandi: “Sacrificio insanabile”
Secondo i comitati, la decisione del Cipess rappresenta non un avanzamento, ma “l’imposizione di un’opera voluta da chi non ascolta”. L’accusa rivolta alle istituzioni è chiara: nessun confronto con i proprietari dei terreni destinati all’esproprio, nessuna attenzione ai bisogni e alle emergenze reali del Sud. “Si chiede a migliaia di persone un sacrificio inutile e insanabile – prosegue Bulsei – e si continua a forzare decreti su decreti per aggirare ostacoli politici e tecnici. È una vergogna politica, morale e storica”. La preoccupazione principale è che l’inizio dell’iter espropriativo sia l’anticamera di un inferno quotidiano per i cittadini coinvolti, che si vedono privati delle loro terre senza alternative concrete.
Il comitato “No-Ponte”: “Una forzatura politica, non un atto tecnico”
Sul fronte opposto dello Stretto, anche il comitato calabrese “No Ponte”, guidato da Peppe Marra, denuncia una “forzatura politica travestita da passaggio tecnico”. Marra ricorda che l’approvazione è avvenuta nonostante 62 prescrizioni vincolanti imposte nella fase di valutazione ambientale. “Quelle prescrizioni – afferma – imporrebbero di rifare il progetto da capo, soprattutto per gli studi sismici. Ma il governo tira dritto, interessato solo a blindare le condizioni per concedere a Webuild penali milionarie in caso di stop”.
Sabato nuovo corteo a Messina: “Un furto alla democrazia”
I comitati annunciano nuove mobilitazioni, a partire dal corteo previsto sabato a Messina. L’obiettivo dichiarato è quello di “fermare questa follia prima che devasti territori, risorse e democrazia”. Marra lancia l’allarme: “Altro che ponte, questo è un furto annunciato. Non solo per Calabria e Sicilia, ma per l’intero Paese. È il simbolo di un’Italia che spende miliardi per un’opera inutile mentre taglia servizi essenziali e rincorre la propaganda”.