Cosenza, il servizio rifiuti tra determine e pagamenti a tranche: cosa raccontano gli atti ufficiali
Negli atti pubblicati sull’Albo Pretorio emergono liquidazioni periodiche per il servizio di igiene urbana affidato a Ecologia Oggi. Gli importi complessivi non sono sempre visibili nei riepiloghi, ma restano tracciabili nei Pdf allegati
Nel cuore della burocrazia comunale di Cosenza, tra determine e impegni di spesa, si muovono i flussi economici che tengono in piedi uno dei servizi più costosi e delicati per una città: la raccolta e il trasporto dei rifiuti. A gestirlo, da anni, è la società Ecologia Oggi S.p.A., operatore storico del settore e volto noto in Calabria per la presenza in numerosi comuni della regione.
Sfogliando le pagine dell’Albo Pretorio del Comune di Cosenza, si trovano diverse determine di liquidazione che fanno riferimento al Codice Identificativo di Gara (CIG) 9382471401, quello associato al servizio integrato di igiene urbana. Si tratta di pagamenti “a tranche” per il 2025, ciascuno legato a specifiche fatture — in particolare le CSP6/2025 e CSP7/2025 — e disposti “in favore di Ecologia Oggi S.p.A.”.
Gli atti, reperibili sul portale istituzionale del Comune e firmati dai dirigenti del settore Ambiente, certificano l’esecuzione del servizio e l’avvenuta liquidazione. Tuttavia, nei riepiloghi sintetici pubblicati online, l’importo complessivo non sempre è visibile, e per conoscerlo è necessario scaricare i Pdf integrali allegati alla determina. È una procedura formalmente corretta, ma che rende difficile al cittadino comune comprendere quanto il Comune stia effettivamente spendendo per il ciclo dei rifiuti.
Una gestione per tranche: legittima ma opaca
Il pagamento a tranche non è di per sé un’anomalia. Per servizi continuativi come l’igiene urbana, la legge consente di frazionare le liquidazioni mensilmente o bimestralmente, man mano che il servizio viene svolto e verificato. Tuttavia, il problema nasce quando il quadro complessivo non è facilmente leggibile, o quando le determine successive non richiamano con chiarezza l’impegno di spesa originario, cioè l’atto che stabilisce il totale e la copertura finanziaria.
Nel caso di Cosenza, le determine di liquidazione pubblicate nel 2025 mostrano un iter regolare, ma non consentono da sole di capire l’ammontare complessivo del servizio o il residuo ancora da pagare. Un cittadino, per avere il quadro completo, dovrebbe scaricare manualmente ogni PDF, confrontare i capitoli di bilancio e ricostruire la catena amministrativa: un compito complesso persino per chi ha dimestichezza con la contabilità pubblica.
La trasparenza, in questo caso, è “tecnica”, ma non “sostanziale”: gli atti ci sono, ma non sempre sono immediatamente comprensibili. E in un servizio che incide in modo così pesante sul bilancio comunale, la chiarezza è un diritto.
Il rapporto con Ecologia Oggi e il tema delle proroghe
Ecologia Oggi è presente nel territorio cosentino da decenni e ha gestito più cicli di appalto legati alla raccolta dei rifiuti. Nel corso degli anni, le proroghe tecniche e gli affidamenti ripetuti sono diventati una costante, in attesa di una nuova gara d’appalto che spesso tarda ad arrivare.
È un fenomeno diffuso in Calabria, ma a Cosenza assume un peso particolare per l’importanza economica del servizio. Ogni proroga, infatti, mantiene invariato il rapporto con il gestore uscente, senza introdurre concorrenza o possibilità di revisione dei costi. Ciò non implica irregolarità, ma apre un problema di efficienza e controllo pubblico: quanto costa oggi, al cittadino cosentino, la raccolta dei rifiuti rispetto ad altre città di pari dimensione?
Secondo i dati più recenti pubblicati dal Comune, la spesa complessiva per il servizio si aggirerebbe su diversi milioni di euro all’anno, una cifra che pesa sulle tariffe TARI. Senza una gara aggiornata, però, diventa difficile valutare se l’importo sia adeguato al mercato o frutto di un meccanismo consolidato di rinnovi e liquidazioni cicliche.
I costi “nascosti” della filiera rifiuti
A complicare la lettura dei conti pubblici c’è un altro elemento: la frammentazione della filiera. Oltre ai pagamenti diretti al gestore del servizio cittadino, il Comune deve corrispondere oneri aggiuntivi per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti negli impianti regionali.
Dal gennaio 2025, infatti, la gestione di questi oneri è passata ad Arrical, l’Autorità regionale dei rifiuti e delle risorse idriche. Anche in questo caso esistono determine di liquidazione bimestrali — anch’esse pubblicate sull’Albo Pretorio — che riportano pagamenti separati rispetto a quelli per Ecologia Oggi.
La conseguenza è che, a prima vista, il cittadino che consulta il sito del Comune vede una serie di atti apparentemente indipendenti, ma che in realtà fanno parte della stessa catena di spesa. Solo mettendoli insieme si può stimare l’impatto complessivo del servizio rifiuti sul bilancio comunale.
Il nodo della trasparenza amministrativa
L’obbligo di pubblicare gli atti sull’Albo Pretorio risponde al principio di trasparenza amministrativa, sancito dal decreto legislativo 33/2013. Ma la mera pubblicazione non basta se non è accompagnata da una comunicazione accessibile e comprensibile.
In altre parole, la trasparenza non si misura solo sulla quantità di documenti disponibili, ma sulla loro leggibilità per il cittadino. Nel caso di Cosenza, gli atti sono pubblicati regolarmente — e questo è un dato positivo — ma la struttura dei file e la mancanza di sintesi complessive rendono difficile un controllo civico effettivo.
Un esempio virtuoso sarebbe la creazione di una sezione tematica, “Spesa per igiene urbana”, con riepiloghi periodici, grafici di bilancio e link diretti agli atti. Un’operazione che molti comuni italiani hanno già sperimentato con successo e che permetterebbe di evitare ambiguità interpretative o polemiche infondate.
Le domande aperte
L’inchiesta sui flussi di spesa per l’igiene urbana di Cosenza non intende mettere in dubbio la regolarità formale degli atti, ma sollevare alcune domande di interesse pubblico, legittime in qualunque contesto democratico:
Qual è l’importo complessivo impegnato dal Comune nel 2025 per il servizio di igiene urbana associato al Cig 9382471401? Qual è la durata effettiva del rapporto in essere con Ecologia Oggi e a che punto è la procedura per una nuova gara? Qual è il costo medio per abitante del servizio, considerando tutte le liquidazioni — sia al gestore cittadino sia ad Arrical — in rapporto alla popolazione residente?
Sono domande semplici, che però richiedono un lavoro di documentazione accurato e, soprattutto, una risposta pubblica da parte dell’amministrazione comunale.
Le fonti certe
Tutte le informazioni citate provengono da fonti ufficiali pubbliche: L’Albo Pretorio del Comune di Cosenza, sezione “Determinazioni Dirigenziali”, in cui sono pubblicati gli atti relativi al servizio di igiene urbana con Cig 9382471401 e le liquidazioni delle fatture CSP6/2025 e CSP7/2025 in favore di Ecologia Oggi S.p.A. Gli atti di liquidazione degli oneri ad Arrical per il trattamento dei rifiuti, consultabili sempre sullo stesso portale. La normativa sulla trasparenza amministrativa (D.Lgs. 33/2013) e il regolamento contabile comunale.
Un problema di metodo, non di legalità
In definitiva, la vicenda dei pagamenti per l’igiene urbana di Cosenza non suggerisce irregolarità, ma pone un problema di metodo e chiarezza. I documenti ci sono, ma il modo in cui vengono comunicati ne limita la leggibilità.
Un Comune che vuole costruire fiducia e partecipazione dovrebbe rendere la spesa pubblica non solo accessibile, ma anche interpretabile senza mediazioni. In tempi di crisi ambientale, di dibattiti sulla gestione dei rifiuti e di pressione fiscale crescente, la trasparenza sui conti è parte integrante del servizio pubblico.
Perché sapere quanto costa davvero tenere pulita una città è, prima di tutto, un diritto di chi la abita.
La società e l’amministrazione comunale citate hanno diritto a replica: eventuali chiarimenti saranno pubblicati integralmente.