Roghi nella Presila e sulla costa ionica, scatta la stretta dei Carabinieri: denunce, sanzioni e tolleranza zero contro gli incendi dolosi
Nella Presila e lungo la costa ionica catanzarese continua l’operazione antincendi dell’Arma: due uomini denunciati per roghi dolosi vicino alle abitazioni, oltre cento controlli e sanzioni per 15mila euro.
Il quadro operativo confermato dalle cronache locali degli ultimi giorni fotografa un’azione capillare nella Presila e sulla fascia ionica catanzarese: due denunce a piede libero per incendio doloso, decine di sanzioni fino a oltre 15 mila euro e più di cento controlli mirati condotti dalla Compagnia di Sellia Marina con i Nuclei Forestali. È una linea dura che ha già ridotto i margini per i roghi di prossimità, quelli appiccati a sterpaglie vicino alle abitazioni e ai bordi strada, spesso origine di fronti di fuoco difficili da gestire quando entra in gioco il vento.
Nel breve periodo, i fascicoli aperti per incendio doloso seguiranno il loro corso con accertamenti tecnici su inneschi, punti d’origine e direzione di propagazione; i militari hanno già ricostruito in entrambi i casi la condotta contestata, ossia la combustione di residui vegetali senza cautele e in contesti meteo-climatici sfavorevoli, con propagazione a fondi confinanti e tratti di viabilità. Se queste ipotesi verranno confermate, oltre al penale resterà aperto il capitolo civilistico dei danni verso privati e verso la collettività per i costi di spegnimento.
Sul piano amministrativo, le sanzioni elevate sono l’altra gamba del sistema di deterrenza.
Importi e contestazioni richiamano il Piano regionale 2025 di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, che spinge su controlli diffusi, tracciamento degli eventi e divieti di abbruciamento non autorizzato nei periodi di massima pericolosità. Gli atti regionali in vigore indicano espressamente campagne di vigilanza coordinate con Arma territoriale e Carabinieri Forestali, insieme a ordinanze comunali che recepiscono il calendario del rischio.

Tradotto sul territorio, significa che nelle prossime settimane potremo vedere altre pattuglie miste tra aree rurali, interfacce urbano-rurali e snodi viari: obiettivo è intercettare subito i comportamenti a rischio (abbruciamenti, pulizie in fiamma dei fossi, residui accesi lasciati incustoditi). Di pari passo, ci si attende un richiamo dei Comuni alla manutenzione preventiva delle fasce parafuoco e delle pertinenze stradali, perché erba alta e rifiuti vegetali accumulati sono un accelerante naturale. Queste sono attività previste e finanziate anche dentro la programmazione forestale regionale 2025-2026.
C’è poi un tema comunicativo non secondario: con la stagione secca prolungata e finestre di vento teso, ogni condotta negligente ha effetti moltiplicatori. Per questo il messaggio che arriva dagli inquirenti è pragmatico: non basta l’intervento repressivo a valle; serve prevenzione quotidiana a monte, fatta di piccoli gesti corretti. È la stessa filosofia che la Regione ha ribadito presentando il Piano AIB 2025, evidenziando come la combinazione tra prevenzione, gestione forestale attiva e controllo abbia già portato negli ultimi anni a cali sensibili di numero eventi e superficie bruciata.
Cosa aspettarsi quindi nel prossimo mese? Tre sviluppi verosimili:
Raffica di ulteriori controlli mirati nelle fasce più esposte
Le compagnie dell’Arma continueranno con servizi straordinari a ridosso dei centri abitati della Presila e lungo la costa ionica, proprio dove le ultime cronache hanno registrato gli episodi contestati. In questa fase, l’effetto annuncio conta: vedere pattuglie e forestali su strade interpoderali e lotti incolti aumenta la percezione del rischio per chi fosse tentato di “accendere e andar via”.
Maggior coordinamento con ordinanze comunali e campagne informative
Diversi municipi stanno già rinnovando o integrando ordinanze che recepiscono il calendario regionale del rischio incendi, con divieti e prescrizioni su abbruciamenti e manutenzioni. È probabile che, in scia a questi episodi, i sindaci rafforzino i canali informativi locali (manifesti, social, sms) per ricordare obblighi e sanzioni.
Atti d’indagine tecnici e possibili richieste di rinvio a giudizio
Sul fronte giudiziario, gli atti proseguiranno con rilievi, comparazioni e valutazioni meteo-anemometriche al momento dell’innesco: elementi che spesso fanno la differenza tra una contravvenzione e l’impianto pieno dell’accusa di incendio doloso. Se i riscontri confermeranno le condotte, la Procura potrà muovere i primi passi successivi all’iscrizione nel registro degli indagati.
Infine, un’osservazione di contesto: la strategia AIB 2025 è costruita per un orizzonte pluriennale.
Oltre al presidio dell’ordine pubblico, investe su gestione della vegetazione, cantierabilità rapida degli interventi e formazione diffusa. La cronaca delle ultime settimane nella Presila e sulla costa ionica sembra aderire a questo impianto: repressione immediata dove serve, ma soprattutto prevenzione strutturale e coordinata. La scommessa è non inseguire il fuoco ma batterlo in anticipo, riducendo la combustibile disponibile e alzando la soglia di attenzione sociale.
Se emergono nuovi sviluppi procedurali sulle due denunce o ulteriori esiti sanzionatori, posso integrare con una nota di follow-up puntuale. In assenza di novità formali, il “dopo” è già iniziato: più pattuglie sul territorio, più ordinanze in campo, più responsabilità individuale richiesta a residenti e proprietari dei fondi.
Prosegue senza sosta l’attività dei Carabinieri impegnati nella prevenzione e nel contrasto agli incendi che nelle ultime settimane hanno interessato l’area della Presila e la fascia ionica catanzarese. Il bilancio complessivo della Compagnia di Sellia Marina parla di due persone denunciate per incendi dolosi di macchia mediterranea e di numerose sanzioni amministrative per un valore complessivo di circa 15.000 euro. Le operazioni rientrano nel Piano Regionale per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi, in sinergia con le autorità locali e i Nuclei Forestali dell’Arma.
Due denunciati per roghi dolosi nei pressi delle abitazioni
A Sellia Marina e Sersale, i Carabinieri delle rispettive Stazioni, con il supporto dei Nuclei Forestali di Catanzaro e Sersale, hanno rafforzato i controlli nelle aree più colpite. In due diversi episodi, due uomini sono stati individuati e denunciati poco dopo aver appiccato il fuoco a cumuli di sterpaglie nei pressi delle loro abitazioni. Le fiamme, alimentate dal vento e dalla siccità, si sono propagate rapidamente fino a raggiungere terreni confinanti e tratti stradali, causando disagi alla viabilità e rischi per l’ambiente.
Oltre cento controlli e sanzioni per oltre 15.000 euro
L’intensa attività di vigilanza ha portato all’esecuzione di oltre cento servizi di controllo sul territorio, mirati a individuare comportamenti negligenti o dolosi. Numerose le sanzioni elevate per violazioni della normativa regionale in materia di incendi boschivi. I Carabinieri rinnovano l’invito alla massima attenzione e responsabilità da parte dei cittadini, sottolineando che anche piccoli gesti imprudenti possono trasformarsi in gravi danni per l’ambiente e la collettività.