Federica Monteleone
Federica Monteleone

Era il gennaio 2007 quando la sedicenne Federica Monteleone, studentessa brillante e appassionata di danza e giornalismo, subì un intervento per una banale appendicectomia all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Durante l’operazione si verificò un blackout che provocò un arresto cardiaco: entrata in coma, fu trasferita a Cosenza, dove morì dopo pochi giorni, a seguito di un danno cerebrale irreversibile.

Il dolore che scuote una comunità

La morte della giovane scosse l’opinione pubblica calabrese e oltre, diventando un simbolo della fragilità del sistema sanitario regionale. Gli atti giudiziari portarono a condanne penali, ma anche a diverse assoluzioni. Il dramma lasciò una traccia indelebile nella memoria di chi la conosceva e nei residenti di Vibo Marina, che ancora oggi ne commemorano la vita spezzata.

Un riconoscimento simbolico

L’8 febbraio 2025, in occasione del suo compleanno, è stata intitolata una via a Vibo Marina in suo onore. Alla cerimonia hanno partecipato i genitori, noti per la loro tenacia e l’impegno civile, che hanno anche donato un defibrillatore alla comunità, un gesto carico di speranza affinché simili tragedie non si ripetano. I discorsi ufficiali e le testimonianze commosse hanno ribadito quanto la vicenda di Federica continui a insegnare sull’importanza della sicurezza in ospedale.

Trasformare il dolore in impegno

Il ricordo di Federica non si è limitato alla toponomastica. Una sala del Consiglio regionale della Calabria porta il suo nome, e diverse iniziative e borse di studio sono state dedicate alla sua figura. La famiglia ha fondato una onlus e lotta per il miglioramento delle strutture sanitarie, chiedendo maggiore attenzione e formazione affinché la prevenzione sia sempre prioritaria.

Un monito concreto al futuro

La vicenda di Federica richiama la necessità di responsabilità e trasparenza nel sistema sanitario. Le istituzioni locali hanno più volte promesso avanzamenti nei protocolli ospedalieri e attrezzature salvavita. L’intitolazione di strade e strutture porta con sé un messaggio chiaro: non si può accettare che simili tragedie diventino consuetudini.

Il segno di una vita breve ma intensa

Federica Monteleone era una ragazza piena di talenti e speranze: ottima studentessa, danzatrice promessa e aspirante giornalista. Nei suoi pochi anni ha scritto per giornali scolastici, vinto premi letterari e coltivato il sogno di contribuire alla società. Oggi quei sogni vengono portati avanti dagli affetti, dalle istituzioni e dai giovani che vedono in lei non solo una vittima ma un simbolo di rinascita e dignità.