Dalla Calabria al tetto d’Europa, il cuore di San Lorenzo Bellizzi batte sulla vetta del Monte Rosa
Un gruppo di sei coraggiosi sanlorenzani ha toccato il cielo dalla Capanna Margherita

Sul Monte Rosa, a 4.554 metri di altitudine, c’è un frammento di Calabria che ha sfidato il cielo. È il cuore pulsante di San Lorenzo Bellizzi che ha raggiunto la vetta, portando con sé un messaggio chiaro e potente: “I love San Lorenzo Bellizzi”.
Un’impresa che va oltre l’alpinismo. È un gesto d’amore, di identità, di comunità. Un gruppo di sei coraggiosi sanlorenzani – Salvatore Francomano, Paolo Vincenzi, Antonio Restieri, Lorenzo Armentano e Antonella Perrone – ha toccato il cielo dalla Capanna Margherita, la più alta d’Europa, con gli occhi pieni di neve, il cuore caldo di emozione e una sciarpa rossa come simbolo di appartenenza.
La foto che li ritrae, sorridenti sotto il sole gelido delle Alpi, racconta tutto: l’orgoglio di chi non dimentica le proprie radici, neanche quando si trova ai confini dell’aria rarefatta. Un’impresa che unisce sud e nord, che mostra quanto in alto può arrivare chi parte da un piccolo borgo incastonato nel cuore del Pollino.
«Un messaggio univoco», come scrive il Comune sui social, che parla di determinazione, amicizia, legame con la propria terra. Non sono solo saliti sul Monte Rosa: hanno portato con sé l’anima di un paese intero. Hanno dimostrato che San Lorenzo Bellizzi – con i suoi silenzi antichi, le sue montagne selvagge, i suoi abitanti fieri – sa farsi sentire forte anche lassù, dove l’aria è sottile e il mondo sembra più vicino alle stelle. “Un grande alpinista affermava non utilizzare la montagna per competere contro altri uomini - dichiara uno dei sei coraggiosi, Lorenzo Armentano - Utilizza la montagna per confrontarti con i tuoi limiti rispettandoli. Questo è il motto che ha unito un gruppo di amici di San Lorenzo Bellizzi per la scalata del Monte Rosa, Capanna Margherita, metri slm 4554 in data 21 giugno 2025.”
Un gesto semplice, ma immenso. In tempi in cui si parla tanto di fuga dalle aree interne, questi cittadini ci ricordano che i piccoli paesi calabresi non sono terre da lasciare, ma radici da onorare. E lo fanno con un’impresa che non ha bisogno di clamore, ma che grida amore.
A loro, i complimenti più sinceri. A San Lorenzo Bellizzi, il merito di essere, ancora una volta, esempio silenzioso di fierezza calabrese.