Botulino nel Cosentino: due indagini parallele sui decessi legati ai panini contaminati
La Procura di Paola punta sul food truck come origine dell’intossicazione e verifica eventuali responsabilità mediche nei soccorsi

Sono due i filoni d’indagine aperti dalla Procura di Paola in merito ai due decessi provocati dall’intossicazione da botulino, dopo il consumo di panini con salsiccia e cime di rapa acquistati da un venditore ambulante nel Cosentino.
Secondo quanto trapela dagli inquirenti, appare ormai confermato che il food truck di Diamante sia la fonte dell’intossicazione, sia per i due pazienti deceduti che per le persone ancora ricoverate. I primi esiti delle analisi condotte dall’Asp di Cosenza sugli alimenti sequestrati hanno spostato l’attenzione non tanto sul prodotto in sé, quanto sulle modalità di preparazione e somministrazione. Ulteriori elementi sono attesi per mercoledì 13 agosto, quando arriveranno i risultati degli accertamenti dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il fronte sanitario: tempi e modalità dei soccorsi sotto esame
Parallelamente, la Procura sta approfondendo il versante sanitario, verificando se i medici che hanno preso in carico i pazienti poi deceduti abbiano fornito una diagnosi e un trattamento in tempi adeguati. In questo contesto, rivestiranno un ruolo centrale l’analisi delle cartelle cliniche delle vittime e i risultati delle autopsie disposte dagli inquirenti. L’obiettivo è chiarire se un intervento più tempestivo avrebbe potuto incidere sull’esito della vicenda.
Attesa per gli sviluppi investigativi
Le indagini proseguono senza sosta, con la collaborazione di laboratori specializzati e delle autorità sanitarie. L’inchiesta, che vede già tre persone indagate, mira a fare piena luce su ogni responsabilità, sia in fase di preparazione e vendita degli alimenti, sia nelle procedure di soccorso e cura dei pazienti colpiti dal botulino. I prossimi giorni saranno decisivi per delineare un quadro chiaro e per stabilire eventuali addebiti penali.