Debito Inrca, pressing dalle Marche sulla Calabria: “Restituire 17,5 milioni entro settembre”
Ricci e Vitri all’attacco: “Risorse pubbliche che spettano ai cittadini marchigiani, serve chiarezza dall’accordo Occhiuto-Acquaroli”

Un debito di oltre 17,5 milioni di euro che la Regione Calabria deve all’Inrca delle Marche è al centro di una nuova polemica politica. A sollevare il caso sono stati l’eurodeputato dem Matteo Ricci, candidato del centrosinistra alla presidenza delle Marche, e la consigliera regionale Micaela Vitri, anche lei candidata Pd, nel corso di una conferenza stampa ad Ancona. L’appello è chiaro: “Entro il 28 settembre Acquaroli deve dirci quando e come verranno restituiti i fondi”.
La questione Inrca di Cosenza
Vitri ha ricostruito la vicenda a partire dal novembre 2024, quando presentò un’interrogazione in Assemblea legislativa per chiedere conto delle motivazioni che portarono la Regione Calabria all’esclusione del presidio Inrca di Cosenza dalla gestione sanitaria accentrata. Una decisione che, secondo la consigliera, rischia di compromettere gli obblighi della Calabria nel ripianare il debito verso l’istituto marchigiano.
Accordo senza chiarezza
Al centro delle critiche, l’accordo firmato dai presidenti Occhiuto e Acquaroli, ritenuto troppo vago. “Non c’è scritto né qual è la massa debitoria, né quando verrà restituita – ha attaccato Vitri –. Entro il 28 settembre devono darci risposte precise”.
Risorse pubbliche in sanità
Ricci ha sottolineato la gravità della questione: “Sono soldi dei cittadini marchigiani e stiamo parlando di risorse pubbliche in un comparto, come quello della sanità, già in forte difficoltà. Se vogliono fare i seri, i soldi vanno messi prima delle elezioni, altrimenti sarà un ulteriore tradimento nei confronti dei cittadini”. L’eurodeputato ha garantito che, in caso di mancato rimborso, il centrosinistra sarà “in prima linea per ottenere quanto spetta alle Marche”.