Caldo Africano
Caldo Africano

Anche in Calabria è scattata l’allerta per l’ondata di calore più intensa dell’estate. Le temperature nelle zone interne della regione – in particolare tra Sila Greca, Presila catanzarese e alto Ionio cosentino – stanno toccando punte oltre i 43-45°C, con picchi opprimenti registrati anche nelle vallate tra Lamezia e Crotone. Secondo i meteorologi, il fenomeno è causato da una fiammata africana che, in questi giorni, colpisce duramente tutto il Sud, mentre al Nord infuriano temporali violenti. La divaricazione climatica tra Settentrione e Meridione continua a segnare l’andamento di questa estate, ormai sempre più instabile.

 

Caldo estremo e rischio salute: attivata la rete di allerta

Le alte temperature stanno mettendo a dura prova cittadini e territori. La Protezione civile e i sindaci calabresi hanno innalzato i livelli di attenzione, in particolare nei comuni montani e nelle zone interne dove l’effetto serra si somma alla scarsa ventilazione. Le autorità raccomandano massima cautela per anziani, bambini e soggetti fragili, suggerendo di evitare spostamenti nelle ore centrali della giornata e di restare idratati. Anche le associazioni di volontariato, tra cui le comunità locali legate alla rete di solidarietà di Sant’Egidio, si stanno mobilitando per offrire assistenza agli anziani soli, che rischiano di più nei giorni di canicola estrema.

Sollievo in arrivo da mercoledì: svolta nel fine settimana

Secondo le previsioni, la svolta arriverà a partire da mercoledì 23 luglio, quando un fronte freddo di origine atlantica inizierà ad avvicinarsi all’Italia. Le prime regioni interessate saranno quelle settentrionali, ma entro venerdì anche il Centro-Sud – Calabria inclusa – tornerà a respirare. Le temperature caleranno sensibilmente e il caldo asfissiante lascerà il posto a valori più miti, soprattutto lungo le coste. Gli esperti sottolineano come il crollo dell’influenza dell’anticiclone delle Azzorre, un tempo garante della stabilità estiva, stia favorendo questi sbalzi estremi. Uno scenario ormai frequente, che impone nuove strategie di adattamento anche sul piano locale, tra prevenzione sanitaria, gestione delle emergenze e sensibilizzazione della cittadinanza.