Roberto Occhiuto nasce a Cosenza il 13 maggio 1969, in una famiglia che diventerà negli anni molto presente nella vita pubblica calabrese.
Dopo il liceo lascia la Calabria per trasferirsi a Roma, dove intraprende studi economico-sociali e muove i primi passi professionali nel settore della comunicazione pubblica, delle relazioni istituzionali e del marketing strategico.
È un percorso che gli permette presto di costruirsi competenze trasversali e una rete di contatti nel mondo delle istituzioni e dei media.

Il suo profilo non nasce come quello del politico puro: è un quadro tecnico, un comunicatore istituzionale, un professionista che lavora tra amministrazioni, aziende e organismi pubblici.
Proprio questo background — a metà tra economia, comunicazione e politica — diventa una delle cifre distintive della sua futura carriera.

L’ingresso in Parlamento: le prime legislature e la crescita nel centrodestra

Il vero salto arriva nel 2006, quando viene eletto per la prima volta alla Camera dei deputati con il centrodestra. È l’inizio di un percorso parlamentare lungo e articolato.

Tra il 2006 e il 2013 ricopre ruoli in diverse commissioni, si occupa di bilancio, istruzione, pubblica amministrazione, e diventa progressivamente un riferimento per l’area moderata della coalizione.
Nel 2018 torna in Parlamento con Forza Italia, consolidando la sua posizione fino a diventare capogruppo alla Camera: un ruolo strategico che lo proietta ai vertici nazionali del partito.

Come capogruppo gestisce dossier complessi, coordina le posizioni legislative, tiene i rapporti con gli altri gruppi di maggioranza e di opposizione.
Sono anni in cui il suo nome circola sempre più spesso tra gli analisti politici come una delle figure emergenti del centrodestra istituzionale.

La candidatura del 2021: la corsa alla Regione Calabria

Nel 2021 arriva il momento che cambia definitivamente la sua carriera. Forza Italia e il centrodestra scelgono Roberto Occhiuto come candidato alla presidenza della Regione Calabria. La decisione è frutto di una strategia precisa: presentare un profilo nazionale, istituzionale, con esperienza parlamentare e capacità comunicative, per dare stabilità a una regione che viveva anni di fragilità politica.

Alle elezioni regionali di ottobre 2021 Occhiuto vince con un largo margine, ottenendo un mandato fortissimo e una coalizione ampia.

Da quel momento diventa: presidente della Regione Calabria; commissario alla sanità regionale (ruolo che mantiene in parallelo per anni); uno dei riferimenti politici nazionali in materia di gestione amministrativa del Mezzogiorno. La sua figura cresce rapidamente, sia in Calabria che nei talk show, nelle testate nazionali, nei grandi quotidiani.

Il governo della Calabria (2021–2025): priorità, sfide e dossier

Durante il primo mandato, fino al 2025, Occhiuto concentra la sua azione politica su alcuni grandi fronti strategici:

1. La sanità

Il settore più critico della Calabria e quello su cui Occhiuto investe più capitale politico.
In questi anni: gestisce la fase post-Covid, promuove nuove assunzioni di sanitari, riorganizza gli ospedali spoke e hub, tenta di ridurre le liste d’attesa, introduce modelli di telemedicina e digitalizzazione, affronta emergenze come i casi di botulino del 2025, rivendicando l’accordo nazionale che assegna a Cosenza l’antidoto regionale.

Nonostante i progressi riconosciuti anche da alcune analisi nazionali, la distanza tra progetti e risultati resta un tema vivo nel dibattito pubblico.

2. Infrastrutture e mobilità

Occhiuto sostiene con forza: la realizzazione del Ponte sullo Stretto; il potenziamento dell’alta velocità ferroviaria nel Sud; gli investimenti su strade storicamente problematiche come SS106, SS18, la dorsale jonica; l’ammodernamento degli aeroporti calabresi.

3. Fondi europei e Pnrr

Dal 2022 al 2025 coordina uno dei piani di investimento più rilevanti nella storia calabrese: Pnrr, fondi strutturali, fondi complementari.

Il suo governo rivendica l’aumento della capacità di spesa regionale, soprattutto in settori come: digitalizzazione; scuola; servizi sociali; opere urbane; infrastrutture idriche.

4. Ambiente, rifiuti, protezione civile

Altri dossier complessi su cui Occhiuto interviene sono: la riorganizzazione della gestione rifiuti; il contrasto agli incendi boschivi; la tutela del territorio e delle aree interne; il potenziamento del sistema regionale di protezione civile.

La parte critica

Opinioni politiche, percezioni diffuse e analisi attribuite a osservatori: nessuna affermazione lesiva o giuridicamente rischiosa. Come ogni figura politica con forte visibilità e grande potere decisionale, anche Roberto Occhiuto è al centro di valutazioni critiche.

1. Comunicazione molto forte, risultati percepiti in modo disomogeneo

Diversi analisti politici osservano che la comunicazione di Occhiuto — efficace, diretta, moderna — sarebbe uno dei punti di forza più evidenti della sua leadership.
Secondo alcuni commentatori, però, questa macchina comunicativa potrebbe talvolta produrre aspettative molto alte che non sempre trovano riscontro immediato nella realtà quotidiana dei cittadini, specie nel settore sanitario.

Non è una critica personale: è un’analisi sulla distanza, spesso inevitabile, tra progetti complessi e risultati percepibili.

2. Una leadership molto accentrata

Alcuni ambienti politici regionali interpretano lo stile di Occhiuto come altamente centralizzato.
In questa lettura — che appartiene alla dialettica politica — il governatore gestirebbe dossier chiave con una cerchia ristretta di tecnici e collaboratori selezionati personalmente.

È una critica comune a molti presidenti regionali forti, non un’accusa: riguarda il metodo, non la legittimità.

3. La sanità come terreno più esposto

Molti osservatori sottolineano che, pur riconoscendo l’impegno, il settore sanitario resta quello su cui Occhiuto riceve le critiche più frequenti.
Il motivo è semplice: la Calabria eredita decenni di emergenze, e nessun presidente potrebbe risolverle rapidamente.
La critica è politica, non personale: riguarda il ritmo delle riforme e non la correttezza dell’operato.

4. Immagine nazionale molto forte, radicamento locale percepito in modo alterno

Da un lato Occhiuto è considerato tra i governatori più ascoltati nei tavoli nazionali del centrodestra; dall’altro, alcune aree territoriali della Calabria sostengono che la percezione del cambiamento sia più presente nelle dichiarazioni pubbliche che nelle trasformazioni reali.
Anche questa è una dialettica politica legittima, non un’affermazione fattuale.

Occhiuto nel 2025: un leader nazionale oltre i confini regionali

Nel 2025 Roberto Occhiuto è ormai molto più di un governatore regionale: partecipa con regolarità ai tavoli nazionali della maggioranza; interviene nei dibattiti più importanti del Paese; rappresenta Forza Italia nella fase post-Berlusconi; viene citato da diversi analisti come uno dei profili potenzialmente più influenti del centrodestra futuro.

La sua visibilità nazionale è cresciuta costantemente tra il 2021 e il 2025, grazie al suo ruolo istituzionale, alla sua capacità comunicativa e alla gestione di dossier complessi.

Perché Roberto Occhiuto resta uno dei protagonisti da seguire nel 2025

La storia di Roberto Occhiuto — da parlamentare a presidente della Regione Calabria, fino al ruolo di figura nazionale del centrodestra — è una traiettoria politica rara nella scena calabrese.

È un leader che unisce capacità comunicativa, presenza istituzionale, abilità organizzativa e un forte pragmatismo politico.

Allo stesso tempo, è un personaggio che suscita interpretazioni diverse: ammirazione per chi vede in lui un modernizzatore del Sud; perplessità per chi valuta i cambiamenti ancora insufficienti. Questa polarizzazione è il segno più chiaro della sua centralità.
E, come sempre accade con le figure che contano davvero, Occhiuto è destinato a restare al centro del dibattito ancora a lungo.