Sanità in emergenza nell’Esaro: “Una sola ambulanza per salvare cinque Comuni”
Borrelli (Idm) denuncia la criticità della Pet 118 di Lungro: “La vita dei cittadini appesa a un filo. Subito un mezzo aggiuntivo ad Altomonte”

La situazione della sanità d’urgenza nel comprensorio dell’Esaro torna al centro del dibattito politico e civile. A denunciarla è Vincenzo Borrelli, consigliere comunale di Altomonte e coordinatore di Italia del Meridione (Idm) per la zona, che solleva con forza il caso della Postazione di Emergenza Territoriale (Pet) 118 di Lungro, definita “drammaticamente insufficiente” per garantire assistenza tempestiva ai cittadini di Altomonte, Firmo, San Donato di Ninea e Acquaformosa.
“Un solo mezzo per cinque Comuni è inaccettabile”
L’attuale assetto operativo si fonda su una sola ambulanza, che – secondo quanto dichiarato da Borrelli – resta spesso impegnata per ore in trasferimenti verso l’ospedale di Castrovillari, lasciando l’intero territorio privo di copertura. Una criticità che, in caso di doppia emergenza o di un codice rosso, rischia di ritardare oltre i 30 minuti fatali l’arrivo dei soccorsi, compromettendo gravemente le possibilità di sopravvivenza dei pazienti.
“È inaccettabile – denuncia il consigliere – che la vita dei nostri concittadini sia appesa a un filo a causa di carenze strutturali e organizzative. Non si può affidare il soccorso di un’intera area a una sola ambulanza, con i mezzi di Trebisacce o Castrovillari troppo distanti per intervenire in tempo utile”.
Una proposta concreta: ambulanza Victor ad Altomonte
La proposta avanzata da Idm, già inoltrata alla Centrale Operativa 118 e al Direttore Riccardo Borselli, prevede una soluzione immediata e attuabile: affiancare all’attuale mezzo medicalizzato una seconda ambulanza di tipo Victor, dotata di autista e soccorritori, da ubicare strategicamente ad Altomonte. Qui, infatti, è attiva una Guardia Medica operativa sette giorni su sette, capace di colmare i vuoti operativi nei fine settimana, quando la Pet di Lungro è maggiormente sotto pressione.
L’aggiunta del mezzo Victor permetterebbe di filtrare gli interventi non urgenti, lasciando il veicolo medicalizzato libero per i casi più critici. Una riorganizzazione che, secondo Borrelli, non richiede risorse straordinarie, ma solo volontà politica e gestione efficiente.
Un appello alle istituzioni: “Agire prima della tragedia”
“Non stiamo chiedendo un privilegio, ma il diritto costituzionale alla salute e a un soccorso tempestivo”, conclude Borrelli, rivolgendosi direttamente all’Azienda Sanitaria Provinciale e agli enti competenti. “Non possiamo permetterci di attendere una tragedia per intervenire. Serve una risposta urgente, responsabile e concreta. Adesso”.
Il tema, cruciale in un territorio storicamente penalizzato in termini di servizi sanitari, rischia di esplodere con l’aggravarsi delle esigenze durante i mesi estivi. E la mobilitazione della cittadinanza, già preoccupata, potrebbe farsi sentire presto anche con iniziative pubbliche.