Ecco chi è Elisa Scutellà
Una figura giovane in un panorama politico tradizionale
Elisa Scutellà nasce in Calabria e cresce tra due dimensioni culturali: quella locale, radicata nei territori della provincia di Cosenza, e quella istituzionale, legata ai percorsi universitari e giuridici.
Fin da giovanissima sviluppa interesse per i temi civili, per la giustizia sociale, per la rappresentanza dei territori periferici e per la tutela delle categorie vulnerabili.
Si forma come professionista nel campo del diritto, e questo bagaglio tecnico diventerà uno dei punti cardine della sua identità politica: rigore formale, attenzione ai dettagli, predisposizione alla lettura normativa e sensibilità verso i diritti.
La sua generazione non è quella dei professionisti politici cresciuti all’interno delle circoscrizioni di partito: per lei la politica arriva come scelta personale, come impegno per il territorio, come volontà di tradurre idee e sensibilità in atti concreti.
Il debutto nazionale: l’ingresso alla Camera dei Deputati
La sua ascesa politica avviene in un momento di profondo cambiamento del panorama istituzionale italiano. Elisa Scutellà viene candidata in uno dei collegi della provincia di Cosenza e, contro molte previsioni, riesce a ottenere un seggio alla Camera dei Deputati.
Il suo arrivo a Montecitorio segna una cesura generazionale: donna giovane, proveniente da un territorio difficile, con un linguaggio politico diretto e poco incline alla retorica, con una forte attenzione ai diritti civili, alla giustizia sociale, ai temi ambientali.
Nel Parlamento porta avanti battaglie su: sicurezza dei territori e dissesto idrogeologico, tutela dei pendolari e trasporti locali, rafforzamento dei servizi sanitari, sostegno alle imprese giovanili, lotta alle disparità territoriali, difesa delle aree interne.
Il suo stile politico è immediatamente riconoscibile: tecnico, asciutto, spesso molto deciso, a volte persino duro nei toni quando si tratta di difendere il diritto dei cittadini calabresi a servizi dignitosi.
Il rapporto con il territorio: presenza costante e identità locale
Pur essendo a Roma, Elisa Scutellà mantiene una presenza costante in Calabria. Il legame con il territorio diventa un marchio politico. Partecipazione a incontri istituzionali, comitati, tavoli locali, conferenze pubbliche: la sua attività diventa rapidamente una delle più tracciabili della delegazione calabrese in Parlamento.
Il suo elettorato la percepisce come: vicina, raggiungibile, coerente, difensora delle istanze locali, attenta alle fragilità del territorio.
Questa vicinanza costante contribuisce a darle una credibilità crescente tra giovani, associazioni culturali e gruppi civici.
La transizione verso il livello regionale
Dopo l’esperienza parlamentare, Scutellà prosegue la sua attività politica con un ruolo più marcatamente territoriale. Si avvicina ai movimenti civici, partecipa alla costruzione di strategie per la valorizzazione delle aree interne, sostiene gruppi giovanili impegnati nella lotta allo spopolamento.
Nel 2025 torna protagonista nella scena politica calabrese, partecipando attivamente alla fase pre-elettorale per il rinnovo dell’assemblea regionale. Le sue competenze legislative e la sua capacità comunicativa la rendono una figura ambita negli schieramenti che puntano al rinnovamento.
In un panorama politico spesso dominato da figure maschili di lunga esperienza, il suo nome appare come un elemento di rottura.
Le tematiche principali che caratterizzano la sua linea politica
Durante tutta la sua carriera, Scutellà concentra il suo impegno su quattro direttrici fondamentali. La prima è Diritti e giustizia sociale. È uno dei suoi tratti distintivi. Si occupa con insistenza di: disagio economico, fragilità sociali, povertà educativa, violenza di genere.
È una delle poche figure istituzionali che ha mantenuto costante attenzione alla condizione delle donne vittime di violenza, alla necessità di infrastrutture sociali e ai servizi di ascolto.
Il secondo tema che possiamo individuare in lei è quello delle Aree interne e spopolamento. Insiste da anni sulla necessità di politiche strutturali per i piccoli comuni: infrastrutture, scuole, trasporti, telemedicina, digitalizzazione.
Poi c’è la Sanità territoriale. Altro tema centrale: dagli ospedali in difficoltà ai medici mancanti, dai pronto soccorso ai tempi di attesa. Scutellà è sempre stata particolarmente attiva nella denuncia delle carenze strutturali.
Al quarto posto c’è la Trasparenza istituzionale. Chiede con frequenza chiarezza su appalti, procedure amministrative, gestione dei fondi pubblici, spingendo verso una politica meno opaca e più responsabile.
Le figure giovani, specie quando emergono in contesti tradizionali, attirano critiche particolarmente severe. Elisa Scutellà non fa eccezione.
La critica dell’inesperienza: giovane sì, ma pronta alla leadership?
Alcuni analisti sostengono che la sua carriera politica sia stata molto rapida e che il ritmo accelerato abbia impedito una crescita graduale.
Secondo questa lettura: la sua esperienza nazionale sarebbe stata intensa ma breve, le competenze acquisite potrebbero non bastare a sostenerla in ruoli più complessi, il rischio sarebbe quello di un “fuoco rapido” destinato a consumarsi presto se non sorretto da una struttura politica stabile.
Questa interpretazione non contesta la sua correttezza, ma la sua maturità politica in un contesto estremamente competitivo.
Una comunicazione efficace ma talvolta percepita come troppo aggressiva
La Scutellà utilizza spesso un linguaggio diretto, molto nitido. Per i suoi sostenitori è una qualità, ma per alcuni detrattori è un problema. Secondo una parte degli osservatori: il suo tono potrebbe risultare eccessivamente polemico, l’approccio comunicativo potrebbe amplificare scontri, la sua immagine rischierebbe di apparire rigida nei confronti degli avversari politici, la dialettica dura potrebbe ostacolare la costruzione di alleanze larghe. Non si tratta di una critica morale: è una valutazione sulla strategia comunicativa.
La questione del consenso: radicato ma ancora fragile
Nella politica calabrese è comune distinguere tra consenso d’opinione e consenso elettorale.
Alcuni analisti sostengono che Elisa Scutellà abbia: un alto consenso d’opinione tra giovani, donne e professionisti, ma un consenso elettorale ancora non completamente consolidato sui territori rurali.
Si tratta di un rischio politico: essere molto apprezzati da chi si informa, ma poco radicati nelle reti locali più tradizionali.
Il sospetto — politico — di voler rappresentare “troppi temi insieme”
Un’altra critica, del tutto politica, riguarda la sua ampiezza tematica. Secondo alcuni osservatori: si occupa contemporaneamente di diritti civili, sanità, scuola, trasporti, ambiente, legalità, rischiando di non concentrare sufficiente forza politica su nessun tema specifico. È una lettura che riguarda la strategia, non la sostanza.
Il rapporto con gli avversari: determinata, ma talvolta vista come poco incline al compromesso
In politica, il compromesso è spesso necessario. La Scutellà viene descritta da qualcuno come: rigida, molto convinta delle proprie posizioni, poco disponibile a arretrare, capace di difendere le proprie idee anche a costo di scontri interni. Questa è una critica tipica rivolta ai politici riformisti molto motivati. Non riguarda il comportamento, ma il carattere politico.
La sfida del futuro: costruire una squadra, non solo un profilo personale
Ultima critica — ma forse la più incisiva in termini di analisi — riguarda la necessità di costruire attorno a sé una rete stabile e competente. Secondo alcuni ambienti politici: il suo profilo rischia di essere troppo personale, mancherebbe una struttura organica, il rischio è quello di non riuscire a trasformare la visibilità in potere politico duraturo. È un’osservazione strategica, non un giudizio sulla sua integrità.
Una figura destinata a pesare sulla politica calabrese
Elisa Scutellà rappresenta oggi una delle figure più interessanti, dinamiche e divisive della politica calabrese. Giovane, determinata, formata, con un profilo istituzionale già importante, porta avanti una visione moderna in una regione che spesso fatica a uscire dai suoi schemi storici. Il suo futuro dipenderà da tre fattori: la capacità di trasformare consenso d’opinione in consenso elettorale, la costruzione di una rete politica solida, la continuità nel rappresentare le istanze del territorio senza perdere forza comunicativa.
Qualunque sarà la sua traiettoria, una cosa è certa: Elisa Scutellà continuerà a far discutere, a dividere e a incidere. Ed è proprio questo che rende il suo profilo giornalisticamente rilevante.